Sabato il campione azzurro di handbike è stato sottoposto a una nuova operazione, durata cinque ore e riuscita al 100%. Ipotesi lento risveglio nel weekend.
ALEX ZANARDI, COME STA DOPO IL TERZO INTERVENTO?
Chi gli vuole bene e continua a pregare per lui sapeva fin dal primo momento che per Alex Zanardi si profilava all’orizzonte una nuova, terribile battaglia; d’altro canto, l’incidente che ha coinvolto l’ex pilota di Formula 1 e, oggi, atleta paralimpico di handbike sulla strada statale che collega Pienza a San Quirico D’Orcia, è stato caratterizzato da un impatto violento e un testimone ha riferito di avere sentito urlare dal dolore Zanardi, che, durante la staffetta ciclistica “Obiettivo tricolore” (di natura assolutamente amatoriale), ha perso – forse per un guasto tecnico del mezzo – il controllo della sua handbike, impattando violentemente in curva contro un camion che procedeva nel senso opposto di circolazione. Immediatamente l’azzurro è stato portato e operato d’urgenza al policlinico “Le Scotte di Siena”, per poi passare a una situazione di coma farmacologico e ricovero in terapia intensiva. Poi, lo scorso 29 giugno, una seconda operazione, sempre al cervello.
ALEX ZANARDI: NUOVO INTERVENTO SABATO
Alex Zanardi, nella giornata di sabato 4 luglio, ha subìto il terzo intervento chirurgico presso il nosocomio senese. La notizia è emersa soltanto in queste ore, arricchita da alcuni dettagli: l’intervento, eseguito dall’équipe multidisciplinare guidata dal primario della chirurgia maxillo-facciale, Paolo Gennaro, si è protratto all’incirca per cinque ore e ha consentito di procedere con una ricostruzione cranio-facciale. L’atleta, quindi, è stato nuovamente condotto in terapia intensiva, con la sua prognosi che continua a restare riservata. Tecnicamente l’operazione può dirsi riuscita al 100%, anche se soltanto il tempo potrà rivelare le reali condizioni di salute e neurologiche di Alex Zanardi. Per lui, dunque, la necessità di intervenire chirurgicamente sul cranio e sulle ossa del volto, per via dell’esigenza di stabilizzare ulteriormente una situazione – purtroppo – altamente precaria.