Francia sconquassata dalla rivolta dopo la morte del diciassette algerino Nahel durante un controllo stradale a Nanterre il 27 giugno scorso. Il docente e scrittore Alexandre Del Valle non ha dubbi su quanto sta accadendo nel Paese guidato da Emmanuel Macron: il Paese è disgregato da islam e sinistra, mentre le violenze che stanno scuotendo Parigi e le altre città sono “generate da un modello culturale tribale”, le sue parole a Libero.
Quanto sta accadendo non è solo un fenomeno dovuto all’islamismo radicale, ha spiegato lo scrittore: “Tutto avviene all’interno di un processo generale di neo imbarbarimento nel quale in pratica non ci sono le scuole, in quanto i giovani impediscono ai professori di insegnare e chi interrompe le lezioni, sfidando l’autorità del professore, ottiene la stima degli altri. Perciò gli insegnanti sono terrorizzati. Quindi non vi è nessuna educazione scolastica”.
Il parere dello scrittore Alexandre Del Valle
I francesi sono stati superati nei numeri, ha proseguito Alexandre Del Valle, che ha acceso i riflettori sulla sostituzione della popolazione nei quartieri popolari: “Noi vivevamo negli stessi condomini di dieci piani dove ora abitano gli immigrati che ora ci sparano. Ma è inconsistente l’accusa di averli relegati nella povertà: non pagano l’affitto e hanno un sussidio pubblico”. L’islam è sicuramente uno dei fattori decisivi, ha proseguito – “è in atto una demonizzazione dei miscredenti” – considerando che i francesi sono accusati di essere islamofobi e di avere in mano tutte le leve del potere: “Si è diffusa così una teoria del complotto che funziona come giustificazione religiosa alla violenza e allo stesso tempo autoassolve chi la condivide. Tutto quello che ti capita, anche le cose più orribili, sono considerati una conseguenza delle colpe dell’uomo bianco francese, contro il quale è permesso fare di tutto”. Un nemico interno al quale si aggiungono l’eversione comunista, trotzista e black bloc: “La loro priorità è destabilizzare lo Stato borghese, anche se le circostanze impongono di utilizzare temporaneamente come manovalanza elementi oscurantisti e tradizionalisti”.