Il Pnrr prevede 2.5 miliardi di euro per la gestione del rischio idrogeologico in Italia. Sono risorse che però non sono utilizzabili per far fronte all’emergenza in Emilia Romagna, perché i fondi devono avere una destinazione precisa, legata a misure ad hoc e dunque non possono essere “dirottati”, come spiega Italia Oggi. Inoltre, 1.15 miliardi di euro sono già stati assegnati per la ricostruzione di infrastrutture danneggiate a causa di frane e alluvioni precedenti. 1.29 miliardi saranno invece usati per quanto riguarda la messa in sicurezza, il monitoraggio e la prevenzione ma devono ancora essere assegnati anche se il processo è stato già avviato.
I dati del monitoraggio civico OpenPnrr, realizzato da Openpolis, mostrando che per la gestione del rischio idrogeologico sono a disposizione 2.49 miliardi di euro: fondi da utilizzare per potenziare le misure di prevenzione attraverso progetti per ridurre il rischio di alluvioni e frane. Dunque il Governo dovrà coordinare la messa in sicurezza dei territori con interventi di riqualificazione e monitoraggio.
Due sotto-misure negli investimenti
L’investimento di 2.49 miliardi di euro per la messa in sicurezza delle zone soggette ad alluvioni e frane, prevede due sotto-misure: la linea A sarà sotto il controllo del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con interventi nelle aree più a rischio con l’obiettivo di portare in sicurezza 1.5 milioni di cittadini. C’è poi la linea B di competenza della protezione civile che prevede finanziamenti per il ripristino delle infrastrutture danneggiate da eventi calamitosi già verificatesi. Questo vedrà investiti 1.2 miliardi.
Per quanto riguarda la “linea A”, si dovrà procedere alla selezione dei progetti. Per la “linea B”, invece, ci sono 1.725 progetti per un ammontare complessivo di circa 1.15 miliardi di euro assegnati. Circa 924 milioni sono stati assegnati a 1.319 progetti: la restante parte andrà ad interventi già previsti. Tra le regioni destinatarie dei fondi ci sono Lombardia, Emilia Romagna