“Non ho detto niente di assurdo, sono cose che pensa anche Giorgia Meloni. Solo che lei non le può dire per il suo ruolo…”: così Andrea Crippa dopo l’attacco frontale alla Germania di due giorni fa. Intervistato dal Fatto Quotidiano, il vicesegretario della Lega è tornato sul paragone tra il governo tedesco e il regime nazista di Hitler: “La questione è molto semplice, io ho solo detto che quello della Germania nei confronti dell’Italia è un atto ostile, non possono finanziare le ong per portare i migranti in Italia”. A parti invertite sarebbe successo il finimondo, ha aggiunto Crippa: “Ho detto quella frase perché Meloni non poteva farlo, ovviamente. Ma è un modo per darle una mano e cercare di rafforzare la sua posizione. Ci dobbiamo difendere in Europa. Credo che le stesse cose le pensi anche lei…”.
Esame di avvocato, c’è bando per sessione 2024-25/ Modalità confermate: prova scritta e orale in tre fasi
La versione di Crippa
Motivando la sua posizione su Berlino, Crippa ha ricordto quanto accaduto in passato, tra il caso Rackete e la caduta di Berlusconi nel 2011: “E’ chiaro che oggi Berlino voglia un governo diverso come allora…”. La Lega non mette in discussione la tenuta del governo, ma vuole recitare un ruolo da protagonista: “Noi in maggioranza ci stiamo e vogliamo rafforzare il governo, ma chiediamo anche che le nostre posizioni vengano rispettate”. A tal proposito, il Ponte sullo Stretto è tema centrale: “Il ponte si trova nel programma del centrodestra e farà bene a tutto il Paese io credo che si debba fare, perché alla fine è un progetto non di Salvini o Crippa, né della Lega. Il ponte è un progetto del governo Meloni e se si farà sarà un risultato di tutti. Se qualcuno invece non lo vuole non fa un bel servizio al Paese”.