Angela Celentano potrebbe trovarsi in Turchia
Il caso sulla scomparsa di Angela Celentano non sarà ancora archiviato, su esplicita richiesta del gip di Napoli, Federica Colucci, che ha chiesto una nuova revisione sulla cosiddetta pista turca. Scomparsa nel 1996 all’età di 3 anni, per lungo tempo non si seppe dove sbattere la testa per trovare la bambina sparita misteriosamente durante una gita con i genitori sul Monte Faito, vicino a Vico Equense.
Una prima svolta si ebbe solamente nel 2009, quando grazie alla segnalazione di una signora che non aveva nulla a che fare con la famiglia di Angela Celentano parlò per la prima volta della Turchia. Convinta che si trattasse della ragazzina, la donna aveva anche trovato il presunto colpevole della vicenda, tale Fahfi Bey. Attorno a questa pista le indagini sono procedute fino ad oggi, quando in occasione della chiusura legale del caso, la gip di Napoli ha chiesto che il caso non sia archiviato, perché secondo lei il nome di Fahfi Bey sarebbe collegato ad una persona vera, sulla quale non si è mai indagato a dovere. La scadenza dovrebbe ricorrere tra altri 6 mesi, e nel mentre il caso, a 26 anni di distanza, potrebbe essere finalmente risolto.
Angela Celentano: la scomparsa e la pista turca
La vicenda legata alla scomparsa di Angela Celentano ricorda, tristemente, moltissimi altri casi analoghi successi in Italia, come quello della piccola Denise Pipitone, oppure di Santina Renda. La bimba, che nel 1996 aveva 3 anni, quel giorno era in gita vicino a Napoli (dove viveva e vivono tutt’ora i genitori) con i suoi genitori quando improvvisamente il padre e la madre l’hanno persa di vista, non trovandola più.
Fino al 2009 la storia di Angela Celentano sembrava destinata a sgonfiarsi in un fallimento degli inquirenti italiani, finché in gioco non entrò la signora Vincenza Trentinella. Lei, che non conosceva neanche personalmente la famiglia Celentano, informò gli inquirenti di essere venuta a conoscenza della presenza di Angela in Turchia. A raccontarglielo sarebbe stato un prete, a cui l’avrebbe raccontato a sua volta un’altra donna. Trentinella decise, però, di verificare personalmente la storia prima di andare dagli inquirenti, ed in Turchia riuscì a parlare con Fahfi Bey, l’uomo che faceva da padre ad Angela. Scattò una foto all’uomo e alla ragazzina, ormai cresciuta, fornendo anche agli inquirenti un numero di telefono che lui stesso le aveva dato. Il numero, scoprirono le FdO, non era dell’uomo in questione, ma di un altro uomo che non c’entrava con la vicenda, ma poi uscì un altro numero, associato effettivamente ad un uomo che si chiamava Fahfi Bey. Ed è proprio attorno a questo numero, mai analizzato a dovere, che la gip ha deciso di chiedere la non archiviazione del caso su Angela Celentano.