Si apre il processo per l'omicidio di Angelo Vassallo: sono quattro gli indagati, con 23 soggetti che hanno chiesto la costituzione a parte civile
Sembra avviarsi (si spera) verso una reale conclusione il caso relativo all’omicidio di Angelo Vassallo, passato alla storia come il “sindaco pescatore” di Pollica e che da 15 lunghissimi anni attende che gli sia fatta giustizia: proprio ieri, finalmente, si è aperto il processo e seppur si tratti di un passo certamente tardivo, la speranza è che si riesca ad arrivare a delle piene condanne; mentre resta ancora in dubbio chi sia stato a premere concretamente quel grilletto che ha ucciso Angelo Vassallo.
Facendo un rapido passo indietro, è utile ricordare che Angelo Vassallo fu ucciso esattamente 15 anni fa con numerosi colpi di pistola: l’idea che si è fatta la procura nel corso delle indagini è che il delitto sarebbe legato alla scoperta da parte del sindaco di alcuni traffici di droga che passavano dal porto di Pollica che intendeva denunciare e seppur in un primo momento la colpa ricadde sulla figura del “brasiliano” Bruno Humberto Damiani – poi completamente scagionato – oggi la tesi è ben diversa.
Via al processo per l’omicidio di Angelo Vassallo: sono quattro gli indagati e il figlio critica l’atteggiamento del PD
Del delitto di Angelo Vassallo, infatti, dovranno rispondere gli ex carabinieri Fabio Cagnazzo e Lazzaro
Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e il pentito – che ha dato il là alle nuove indagini – Romolo Ridosso; mentre – come dicevamo prima – resta un mistero chi sia stato l’esecutore materiale dell’omicidio: l’idea è che a dare l’ordine di sparare al sindaco a scopo intimidatorio (senza ucciderlo) fu proprio Cipriano, che rivelò poco tempo dopo al pentito – ma la tesi deve essere verificata – che a sparare fu Cioffi; mentre di fatto i due militari sono accusati di aver depistato le indagini per coprire l’imprenditore e far accusare il brasiliano.

Ieri si è celebrato il primo processo per l’omicidio di Angelo Vassallo nel quale sono state formalizzate le accuse per i quattro imputati e ne è stato richiesto il rinvio a giudizio, mentre si è tenuta anche la costituzione a parti civili di ben 23 differenti soggetti: sul tema è intervenuto, poco dopo, il figlio del sindaco pescatore che si è detto grado dell’attenzione riservata al caso dalla società civile; criticando – però – il PD che a suo avviso dovrebbe “chiedere scusa ad Angelo in ginocchio” per il trattamento che gli ha riservato mentre in vita e dopo la morte, soprattutto per la mancata richiesta di costituzione a parte civile nel processo.
