Anna Paola Concia coordina “Educare a relazioni”/ Caos su attivista LGBT. Valditara sceglie anche Suor Monia

- Niccolò Magnani

La nomina di Anna Paola Concia come coordinatrice del progetto "Educare alle relazioni a scuola" fa discutere: cosa ha detto Valditara e la scelta dell'attivista LGBT con Suor Monia Alfieri

Anna Paola Concia Anna Paola Concia, attivista LGBTQ e responsabile di "Didacta" (profilo Facebook)

VALDITARA NOMINA TRE COORDINATRICI PER IL PROGETTO “EDUCARE ALLE RELAZIONI A SCUOLA”: POLEMICHE SU ANNA PAOLA CONCIA

Ha stupito un po’ tutti la nomina del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in merito alle tre coordinatrici del progetto “Educare alle relazioni” con cui il Governo intende portare nella scuola italiana temi come l’affettività e il contrasto alle violenze di genere. In particolare è la scelta di Anna Paola Concia, femminista e attivista LGBTQ, oltre che ex parlamentare del Pd, a lasciare interdetti associazioni cattoliche e sigle Pro-life.

L’annuncio di Valditara è stato dato durante la commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, con il nome di Concia che sarà affiancata da Suor Monia Alfieri – suora delle Marcelline, da anni impegnata nei progetti educativi e sul diritto all’istruzione – e da Paola Zerman, avvocatessa dello Stato già vicecommissario del Governo nel 2021 alle politiche Antidroga e alle scorse elezioni candidata capolista a Roma alla Camera per il Partito della famiglia di Mario Adinolfi. Una suora, una legale vicina al Family Day e un’attivista LGBTQ da 7 anni responsabile del progetto “Didacta” per la scuola del futuro. Il Ministro dell’istruzione ha spiegato poi che il progetto “Educare alle relazioni”, tornato in auge dopo il caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin (e gli appelli del papà Gino accolti da Valditara) «non nasce solo in risposta a singoli episodi di violenza, ma come una risposta culturale più ampia contro il maschilismo residuo nella società italiana».

COSA HA DETTO IL MINISTRO VALDITARA SULLA NOMINA DI CONCIA E SUOR MONIA

Nel corso della sua audizione, il Ministro Valditara sottolinea come “Educazione alle relazioni’ non consiste affatto in corsi di educazione sessuale, e neanche nella educazione di genere, bensì «nell’educazione a comportamenti rispettosi verso la donna. Ho deciso di scegliere tre donne di provenienza culturale molto diversa come garanti del progetto che abbiamo definito e avviato come Ministero dell’istruzione al termine di un ampio confronto».

Suor Anna Monia Alfieri, Anna Paola Concia e Paola Zerman sono i nomi scelti dal titolare del MIM: «I contenuti del progetto fanno capo allo stesso Ministero. Il progetto prevede la costituzione di gruppi di discussione tra studenti moderati da docenti delle stesse classi, formati dall’Ordine degli psicologi, che avranno esclusivamente ad oggetto la lotta alla discriminazione e alla violenza verso le donne». Conclude il Ministro della Lega che il tema delle violenze di genere è uno dei più drammatici e interroga l’intera società, «su cui occorre lavorare uniti a prescindere dalle differenze culturali e politiche».

CONCIA: “VALDITARA CORAGGIOSO”. IRA DEI PROVITA, MA COLLABORERÀ ANCHE SUOR MONIA ALFIERI

Intervistata oggi da “La Stampa” e da “Huffington Post” Anna Paola Concia ringrazia l’invito del Ministro Valditara e si dice pronta a collaborare al progetto sull’affettività a scuola: «Se oggi un ministro dell’Istruzione vuole impegnarsi seriamente su questo tema. metterò a disposizione del Paese tutta la mia esperienza, che non deve avere un colore politico. Lo faccio per tutte le donne, le Giulia e le nuove generazioni. Mi farebbe piacere coinvolgere il papà di Giulia Cecchettin», ha spiegato l’ex Pd, orgogliosa delle battaglie portate avanti in questi 30 anni di attività politica ma anche desiderosa di collaborare con la destra pur venendo lei da una tradizione politica completamente opposta.

Seppur in prima linea contro l’ideologia gender nelle scuole, Valditara – spiega ancora Concia – «è una persona rigorosa e molto coraggiosa. Ci ha dato carta bianca. Siamo un gruppo di quattro donne di grandissimo livello e lavoriamo bene insieme». L’intento non è quello di puntare all’ideologizzare le giovani generazioni su temi come “patriarcato” o “gender”, ma di provare a insistere sulle sane relazioni tanto a scuola come in famiglia per “prevenire” possibili violenze.

«Ci sono temi che dovrebbero unire tutti senza distinzioni di colore politico o appartenenza culturale», ribadiscono in una nota congiunta Concia, Alfieri e Zerman, «Uno di questi è la lotta alla violenza contro le donne. Purtroppo anche su questo tema si è assistito troppo spesso a polemiche strumentali e divisive che non servono alla causa. Il ministro Valditara ha scelto di mettere insieme tra i garanti della sua proposta, con pari ruolo, tre donne diversissime per appartenenza culturale, ma sinceramente consapevoli che è arrivato il momento di un grande sforzo unitario». Per le tre coordinatrici del progetto non servono strumentalizzazioni di alcun tipo in quanto collaborano assieme per una «causa giusta che va nella direzione di una società fondata sulla cultura del rispetto, in cui la donna non sia più il bersaglio di soprusi, piccoli e grandi, dove non vi siano più violenze e discriminazioni». Un progetto, concludono Suor Monia, Anna Paola Concia e Zerman, che sarà basato «sul dialogo, serio e utile per ragazze e ragazzi».

Restano forti le polemiche dal mondo cattolico, specie da associazioni come ProVita & Famiglia che non vedono di buon occhio la scelta di un simbolo dell’attivismo LGBTQ come Anna Paola Concia: «era favorevole alla regolamentazione della maternità surrogata e al Ddl Zan che prevedeva la massiccia introduzione nelle scuole italiane di corsi e progetti fondati sull’ideologia Gender: nel ruolo affidatole dal Ministro Valditara avrà mano libera nel raggiungere lo stesso scopo. Chiediamo al Ministro Valditara di annullare immediatamente una scelta degna di un Governo di estrema sinistra», spiega Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus. È anche vero che negli ultimi anni Concia si è distanziata non solo dal Pd (non è più iscritta) ma anche da alcune derive dell’ideologia woke-arcobaleno: ha difeso gli uomini sottolineando che non sono tutti stupratori come alcune femministe di sinistra sostengono ancor oggi e soprattutto si è battuta per contrastare le derive woke su linguaggio “inclusivo”, schwa e quant’altro. Restano comunque le perplessità sulla nomina che però, come ha spiegato Valditara, è motivata dalla volontà di porre in collaborazione culture e storie diverse con l’obiettivo comune di aiutare le giovani generazioni a rapportarsi correttamente nei confronti dell’altrui genere.





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