Continua a far discutere il servizio anti-Ue mandato in onda su Rai Due nell’ambito della trasmissione “Anni 20”, in merito al quale, nelle ultime ore, il capo rappresentanza Commissione europea in Italia, Antonio Parenti, ha indirizzato una dura missiva al direttore di rete Rai, Ludovico Di Meo, per contestare quanto trasmesso. “Ci consenta – esordisca Parenti nel testo sottoscritto anche da Carlo Corazza, capo ufficio del Parlamento europeo in Italia – di esprimerle con rammarico la grande sorpresa per il ‘Contrappunto’ di Anni 20, a firma di Antonio Rapisarda, su un tema decisamente difficile da definire, che spaziava dal cibo al vino, citando in modo poco preciso legislazione europea, fino ai vaccini per il Covid, al codice per gli appalti, ai campi Rom e al Recovery Plan. Le deduzioni fatte nel servizio si basano su elementi falsi, tendenziosi o totalmente travisati”.
Considerazioni da cui però ha preso le distanze Alberto Bagnai, professore associato di Politica economica presso l’università Gabriele d’Annunzio, eletto al Senato per la Lega nel collegio Abruzzo 01, il quale, sul proprio profilo Twitter, inserendo l’hashtag #nessunotocchiAnni20, ha dichiarato: “C’erano dati falsi ad #Anni20? Intendo dire, roba tipo Ballarò?”.
ANNI 20: BAGNAI E IL PRECEDENTE BALLARÒ
Alberto Bagnai ha quindi voluto rimarcare come il servizio, per quanto i contenuti possano essere stati esposti in maniera molto diretta, non contenga statistiche errate, come invece accadde il 27 gennaio 2015 a “Ballarò”, programma condotto da Massimo Giannini su Rai Tre, nel quale venne esposto un cartello che riassumeva i risultati dell’azione di politica economica della cosiddetta Troika (il coordinamento fra Bce, Fmi e Commissione Europea) in Grecia. Sulle colonne de “Il Fatto Quotidiano”, il professore faceva notare che “il tasso di disoccupazione greco nel 2009 è stato pari al 9.6%, come riportato dall’Eurostat. Fornendo un dato gonfiato di 6.4 punti, la redazione e il conduttore hanno di fatto veicolato all’ascoltatore l’idea che il costo sociale delle politiche di austerità, praticate a partire dal 2010, sia stato molto inferiore a quello effettivo. Il cartello riporta infatti un aumento di ‘soli”’ nove punti, mentre in realtà l’incremento dal 2009 a oggi è stato pari a 17.9 punti (prendendo per riferimento l’ultimo dato fornito dall’Eurostat), ovvero, praticamente il doppio di quello fornito in trasmissione”. In tale circostanza, Bagnai chiese una rettifica del dato errato da lui esposto, ma non nacque alcun caso mediatico-politico in Italia per quell’imprecisione. Attorno ad Anni 20, invece, si è alzato un polverone: ecco di seguito il video del servizio.
Visto che tira una certa arietta di #censura chiariamo: @rapisardant e #Anni20 non si toccano! In mezzo al 90% di trasmissioni #leuropeiste, gestite dal solito circo #piddino, che affollano il “servizio pubblico” sono aria fresca.#nessunotocchiAnni20https://t.co/b5NdSNjvx0
— Antonio Triolo ?? (@triolo_antonio) May 14, 2021