Anoressia e disturbi alimentari, l’allarme degli psichiatri per il boom delle richieste di aiuto, aumentate arrivando a triplicare negli ultimi tre anni, soprattutto da parte di adolescenti. Una emergenza che spesso in Italia non viene affrontata nel modo giusto perchè mancano le strutture adeguate dove offrire consulenza e cure. Gli specialisti hanno denunciato al quotidiano L’Avvenire, che il drammatico fenomeno è purtroppo in continua crescita, specialmente dopo la pandemia ed il lockdown.
Come conferma la direttrice della Rete disturbi del comportamento alimentare Laura Della Ragione, a soffrire di questi malesseri sono persone sempre più giovani tra tutti coloro che si rivolgono quotidianamente al numero verde di assistenza 800180969 per chiedere aiuto. Di conseguenza sono aumentate anche le conseguenze e complicanze correlate al problema, e cioè le patologie che subentrano sia di tipo psicologico che fisico, dall’esclusione sociale e limitazioni sulla vita lavorativa, alla compromissione di organi e dell’apparato gastrointestinale, fino ad arrivare alla morte per cause cardiocircolatorie dovute alla malattia o per suicidio.
Allarme anoressia negli adolescenti, psichiatri denunciano mancanza di prevenzione e strutture specializzate
Il fenomeno dell’anoressia e dei disturbi alimentari negli adolescenti è in aumento, e uno dei problemi principali individuati dagli psichiatri è che in Italia manca la prevenzione. Gli ambulatori multidisciplinari ai quali i giovani si possono rivolgere è molto limitato. Sono solo 126 in tutta Italia e distribuiti in modo poco omogeneo visto che la maggior parte si trova al Nord. Inoltre le strutture specializzate non hanno posti sufficienti per coprire le richieste di ricovero. Anche perchè, come sottolinea Livia Pisciotta, membro del Consiglio direttivo della Società italiana
di nutrizione umana a L’Avvenire, si tratta di patologie che vanno affrontate in modo multidisciplinare, proprio perchè i risvolti sono molteplici ed implicano conseguenze fisiciehe e psichiche sulle quali intervenire tempestivamente. Alcune di queste, sono ancora poco conosciute e si aggiungono a quelle più diffuse che sono anoressia e bulimia. Come: la vigoressia che è l’idea di vedersi troppo magri, la pregoressia cioè la paura di ingrassare in gravidanza, ma anche la drunkoressia, abuso di bevande alcoliche a digiuno. Lo psicoterapeuta Leonardo Mandolicchio individua poi una questione centrale che aggrava il problema, e cioè la mancanza di presa in carico dei pazienti da parte dei sistemi sanitari territoriali, che spesso non riconoscono in tempo questi comportamenti patologici.