Antonio Cassano/ “Mia moglie Carolina ha sconfitto il mio avversario, è tutto per me”

- Davide Giancristofaro Alberti

Antonio Cassano si è raccontato al programma di Rai Tre, L'Avversario: le sue confessioni ai microfoni dello show di casa Rai, la sua vita, il calcio, la moglie e la mamma

cassano rai 2023 640x300 Antonio Cassano a L'Avversario

Antonio Cassano è stato intervistato durante il programma L’Avversario, su Rai Tre, svelando numerosi aneddoti della sua carriera costellata di alti e bassi. “L’avversario di me stesso è stato Antonio. Perché ho fatto tante ca*zate, ho fatto tante stupidaggini, tanti errori. Non facevo allenamenti, zero”, esordisce Fantantonio, ex giocatore di Sampdoria, Inter, Milan, Roma e Real Madrid, oltre che ovviamente Bari, la città dove è cresciuto. “Non mi andava mai di allenarmi. Giocavo sempre con 10 chili di sovrappeso. Mancavo di rispetto agli allenatori e adesso, a distanza di anni, con dei figli dico che co*lione sono stato”. Cassano ricorda anche un curioso aneddoto sulla sua nascita, avvenuta nel pieno del mondiale del 1982: “Io son nato 4 ore dopo perché non c’era un medico, tutti a festeggiare per la tua vittoria (dice rivolgendosi a Tardelli ndr). Dovevo nascere alle 10 di sera. Invece non c’erano medici e son nato alle 2 della notte”.

E a proposito della madre: “Mia mamma ha fatto diciassette aborti, c’è stato un periodo in cui non poteva più avere figli ma lei è molto legata e molto credente. Un giorno un’amica l’ha portata a Padova e sono andate in chiesa. Mia mamma si è rivolta a Sant’antonio, dicendogli ‘se veramente tu mi vuoi bene, se rimango incinta e nasce mio figlio darò il tuo nome e così mi chiamo Antonio”.

CASSANO: “MIA MAMMA E’ STATA TUTTO PER ME”

Poi ha proseguito: “Mia mamma è stato mia mamma, mio papà, mio cugino, mio zio faceva sacrifici. Mio padre non c’è mai stato, non è mai esistito”. Proprio per questo la sua gioventù non è stata facile: “Io ho sempre vissuto con i miei amici per la strada, a giocare in strada nella città vecchia, che era un posto pericoloso, mi ricordo, era un posto altamente pericoloso. Infatti tanti miei amici che giocavano con me sono finiti carcere. Non si andava a scuola e si giocavo solo a calcio”.

Cassano aggiunge: “C’erano due alternative: O vai in galera o muori”. Un giorno, quando aveva 15 anni, Fantantonio venne notato da Fascetti: “Non ci credevo, pensavo che era scherzo”. Venne così preso dal Bari e il resto è storia. Sulle sue tracce le più grandi squadre d’Italia, a cominciare da Juventus e Roma, ma alla fine il barese scelse i giallorissi:”C’era Totti che in quel periodo era il mio idolo e non ho preso in considerazione la Juve”.

CASSANO: “HO VISSUTO TRE MESI A CASA DI TOTTI”

Cassano ha vissuto per un periodo proprio in casa del Pupone: “A casa di Totti sua mamma e suo papà mi hanno veramente trattato come un figlio, mi hanno tenuto 3 mesi in casa, mangiavo, bevevo non mi facevano pagare un euro, niente zero mi hanno trattato veramente bene”. Poi c’è stato lo sbarco al Real Madrid, dove però i media lo irrisero per le evidenti condizioni fisiche e dove neanche l’arrivo di Fabio Capello riuscì a salvarlo. Alla fine Cassano tornò in Italia, vestendo la maglia della Sampdoria e a Genova trovò l’amore della sua vita, la sua Carolina.

“Per me mia moglie è tanto, è tutto per me. Io posso dare tutto quello che vuoi a mia moglie. Mai pareggerò quello che lei ha dato a me, ai 2 figli. Mai. Sarò sempre in debito con lei”. Da pochi anni Cassano ha appeso le scarpe al chiodo, una decisione senza dubbio sofferta, visto che Fantantonio ha sempre vissuto solo ed esclusivamente di calcio ma al suo fianco c’è sempre stata Carolina ad accompagnato: “Carolina ha sconfitto l’avversario e da quel momento vivo una vita bellissima. Grazie a mia moglie e i miei figli”.





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