Si chiama Shinnigami Eyes, è una estensione per Google Chrome e sta facendo discutere mezza politica per quanto evidenzia sulle pagine web e social negli ultimi giorni: si tratta infatti di una app che di fatto evidenzia con bollino rosso i presunti omofobi o semplici contestatori anti-LGBT. Si tratta di un’app gratuita messa a disposizione sull’immenso store di Chrome colorando di rossi i nomi dei presunti “odiatori” delle teorie e persone LGBT: lo ha scoperto e denunciato su Twitter il senatore della Lega, tra gli organizzatori del Family Day, Simone Pillon «Diffusa extention di Google Chrome che colora di rosso le pagine WEB, Facebook, Twitter, Youtube di presunti OMOFOBI. Ovviamente io sono in cima alla lista. Si comincia marcando con un colore diverso. Sappiamo come finisce. Chi discrimina chi? Fermiamo il pdl Zan». Il tema è ovviamente reso ancora più caldo per la concomitanza dell’imminente arrivo in Parlamento del Ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia nettamente contestata dal Centrodestra e da parte della Chiesa.
“SCHEDATI” SALVINI E I PRO FAMILY
Come noto, le estensioni sono delle mini-app che vengono scaricate e personalizzano il motore di ricerca e i vari social sui cui interagiscono: nel caso della Shinigami Eyes (con rimando alla divinità della morte della tradizione giapponese) si tratta di marchiare di rosso le pagine delle persone che vengono considerate (da chi ancora non è dato sapere) omofobe e contrastanti in valori internazionali LGBT. Il filtro serve all’utente per scoprire se la tal persona abbia mai detto, scritto o sostenuto tesi omofobe: e così Salvini, Pillon ma anche Fontana, Adinolfi, i vescovi, fino allo stesso Papa Francesco che è a “rischio”, tutti vengono “segnati” di rosso. Secondo il senatore leghista cui è stato segnalato per primo la nuova funzione su Google Chrome, il «marchio infame è come la stella gialla sulle giacche degli ebrei, una cosa aberrante», spiega Pillon al Giornale.
È scattata una denuncia pubblica sui social in primo luogo e poi lo stesso senatore ha contattato Google Italia per far avviare una inchiesta interna: «mi riservo di segnalare la situazione alla Polizia Postale. Sto preparando interrogazione per i Ministri dell’Interno e delle Comunicazioni», spiega ancora Pillon che guarda con sospetto e timore per la prossima legge anti-omofobia «quelli che oggi vogliono metterci in croce con la proposta di legge presentata da Alessandro Zan sono i nuovi sacerdoti del pensiero unico». Ma non solo pro-Family Day, Lega e FdI (“bollinata” di rosso anche Giorgia Meloni), Pillon afferma che vi sono anche alcuni esponenti della sinistra già espressi pubblicamente contro questa applicazione: «Solo per fare un paio di nomi cito Marina Terragni e Monica Ricci Sargentini, anche loro segnalate con il colore rosso perché colpevoli di appartenere all’ala radicale del femminismo (TERF) che si oppone all’utilizzo dei bagni delle donne da parte dei transessuali».