L'Assegno Unico di marzo del 2025 prevede dei possibili ritardi. Con una circolare l'INPS ha chiarito i motivi dello slittamento.
I beneficiari che stanno aspettando i pagamenti dell’Assegno Unico marzo 2025, per questo mese, rispetto agli accrediti ordinari, dovranno attendere leggermente di più, circa 5 giorni di ritardo. Ma quali sono i motivi di questo slittamento? E quali sono le date previste dell’erogazione?
Ad averne dato confermata è stata la circolare INPS che è stata pubblicata lo scorso 15 gennaio, con il protocollo 111 in cui accennava che da marzo i primi accrediti si sarebbero visti dal giorno 20 in poi (come abbiamo detto, cinque giorni di ritardo circa). La regola naturalmente vale per chi ha aggiornato correttamente l’ISEE entro i termini adeguati.
Pagamento dell’Assegno Unico marzo 2025 in ritardo, perché?
Il ritardo dei pagamenti dell’Assegno Unico marzo 2025 è causato dalla Reingegnerizzazione operativa di cui è responsabile la Tesoreria della Banca di Italia, comunemente definita Re.Tes. Una rimodulazione simile fa slittare il calendario causandone il ritardo sopra accennato.
Si tratta dunque di una attesa più lunga di cinque giorni, che interesserà i periodi che vanno dal 20° di ciascuna mensilità e fino (e non oltre) giugno 2025.
A proposito di giugno, per chi non l’avesse fatto, entro il giorno 30 deve inviare la DSU aggiornata per poter ricevere l’importo dell’AUU corretto e insieme agli eventuali arretrati.
Quali somme di denaro spettano ai beneficiari?
L’Assegno Unico di marzo prevede le medesime regole precedenti. I beneficiari che ne hanno diritto godranno di un importo minimo qualora non avessero presentato l’ISEE aggiornato, della cifra massima su un reddito annuo entro i 17.227,33€ e minimo se il reddito superasse i 45.939,56€ annui.
Dal 2025 sono state garantite delle maggiorazioni importanti che differiscono in base alla propria situazione: 97,7€ qualora la disabilità fosse “media”, mentre laddove la disabilità riscontrata fosse grave l’incremento salirebbe a 109,1€, 120,6€ nei casi di non autosufficienza.
Un altro incremento su cui non influisce il reddito è l’età della mamma. Le giovani mamme under 21 riceveranno 23€ al mese in più sull’assegno percepito.
Per i nuclei più numerosi, in particolar modo per quelli in cui ci sono almeno tre figli, è prevista una maggiorazione la cui percentuale dipende dall’ISEE: 85,4€ per un reddito massimo di 17.000€ e poco più di 17€ per redditi più alti.