È stato rivendicato dall’Isis l’attentato avvenuto alle Maldive contro tre turisti, due cinesi e un australiano: la sera di martedì tra le ore 19 e le 20 i tre sono stati avvicinati e accoltellati a tradimento mentre si trovavano sull’isola di Hulhimalè, vicino alla capitale Male. La polizia in giornata ha rilasciato un comunicato in cui spiegava come le vittime siano state trasportate in ospedale d’urgenza con le cure ancora in corso e le condizioni definite stabili. Suo social network il video riportato dall’Abc news mostra il ragazzo australiano con la schiena insanguinata arrivare in ospedale con un motorino dell’isola: le prime cure hanno escluso il pericolo di vita ma la dinamica dell’attacco improvviso è studiata dagli inquirenti con l’assistenza degli 007 internazionali per capire da dove si origini l’attentato poi rivendicato dall’Isis. Giusto ieri sera poi la polizia ha arrestato i primi due sospetti attentatori ma al momento mancano le conferme e soprattutto le ammissioni degli stessi fermati.
ATTENTATO ALLE MALDIVE, LA RIVENDICAZIONE ISIS
Ad essere attenzionato ora dagli inquirenti delle Maldive anche un video ufficiale postato sui canali social islamisti dove tre uomini con volto coperto hanno rivendicato l’attentato con accoltellamento dei tre turisti sull’isola centrale, sostenendo poi come gli attacchi abbiano lo scopo di «danneggiare l’industria turistica del paese, avvertendo che colpiranno ancora. Il Governo maldiviano è guidato da infedeli». Come ha riportato al Guardian Azim Zahir, esperto di movimenti di estremisti dall’Asia meridionale presso “University of Western Australia” dalle Maldive negli ultimi anni sono circa 340.000 i musulmani sunniti che hanno lasciato il Paese per unirsi all’Isis e ad altri gruppi estremisti. L’Afp intanto ha riportato come siano passati solo due mesi dall’allerta lanciata nell’arcipelago delle Maldive; «A fine dicembre era già stato fermato un uomo ritenuto un reclutatore in Siria e Afghanistan, coinvolto in un attentato avvenuto nella capitale Male».