In una lettera senza precedenti nella storia degli Usa, tutti e 10 gli ex segretari alla difesa degli Stati Uniti, Democratici e Repubblicani, hanno chiesto a Trump di accettare la sua sconfitta alle elezioni americane e lo hanno invitato a lasciare fuori l’esercito dalle polemiche relative al voto. La lettera, ripresa dall’Huffpost, trova spazio sul Washington Post e spiega quali sono i rischi che potrebbero esserci nei 17 giorni che restano all’amministrazione Trump prima di permettere l’insediamento al neo presidente Biden.
Gli ex segretari alla difesa nella loro lettera scrivono: “Il voto c’è stato, sono stati effettuati riconteggi e audit. Sono stati esaminati denunce nei tribunali. I governatori hanno certificato i risultati. E il collegio elettorale ha votato”. Dunque, il tempo per le rivendicazioni è ormai andato, adesso “è giunto il momento del conteggio formale dei voti del collegio elettorale, come prescritto dalla Costituzione e dallo statuto”. Quindi hanno invitato a lasciare fuori le forze dell’ordine: “Gli sforzi per coinvolgere le forze armate statunitensi nella risoluzione delle controversie elettorali ci porterebbe in un territorio pericoloso, illegale e incostituzionale”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
AUDIO TRUMP: PRESSIONI PER RIBALTARE VOTO GEORGIA
Lui che ha accusato l’avversario di brogli e parlato di elezioni truccate, ora finisce nei guai per un audio pubblicato dal Washington Post. Ci riferiamo proprio a lui, Donald Trump, nella bufera per una registrazione di una telefonata fatta sabato e durata oltre un’ora. Emergono infatti pressioni e minacce per ribaltare il voto delle elezioni presidenziali in Georgia. Il presidente uscente degli Stati Uniti avrebbe chiamato al telefono Bran Raffensperger, segretario di Stato della Georgia, per chiedergli di ricalcolare a suo favore i voti. Il quotidiano americano spiega che durante la conversazione Trump ha chiesto a Raffensperger di “trovare” voti sufficienti per ribaltare il risultato che aveva visto trionfare il rivale democratico Joe Biden nel “Peach State”. Inoltre, il Washington Post riporta le minacce che avrebbe fatto Trump al segretario di Stato della Georgia con imprecisate conseguenze penali se la sua richiesta non fosse stata soddisfatta. Il tycoon avrebbe anche affermato che stava correndo un “grosso rischio”.
BUFERA USA: PRESSIONI TRUMP PER RIBALTARE VOTO GEORGIA
Le richieste di Donald Trump sono state respinte da Bran Raffensperger. Secondo quanto ricostruito dal Washington Post, il segretario di Stato della Georgia si è rifiutato di accogliere la richiesta di Donald Trump. Gli ha ribadito la correttezza e accuratezza del conteggio, che ha assegnato a Joe Biden la vittoria con 11.799 voti in più. Durante la chiamata, che sarebbe durata oltre un’ora, Raffensperger insieme al consigliere generale del suo ufficio durante la chiamata hanno respinto le teorie di Trump, definendole cospirative e giudicandole inconsistenti. Tra l’altro martedì in Georgia si terranno due ballottaggi decisivi per quanto riguarda le sorti del Senato e quindi della legislatura nei prossimi due anni, fino alle prossime elezioni di Midterm, per cui si sono peraltro mobilitati i vice Mike Pence e Kamala Harris. Domani toccherà proprio a Donald Trump e Joe Biden, che saranno protagonisti di un nuovo, ma ultimo, duello a distanza. Nel frattempo, però, scoppia una clamorosa grana per il presidente uscente.
This audio is evidence of a crime.
Donald Trump is pressuring Georgia Secretary of State Brad Raffensperger to engage in election fraud.
Trump should be immediately removed from office, indicted and prosecuted for this crime
— Keith Boykin (@keithboykin) January 3, 2021