Il Governo lavora sugli aumenti detassati da favorire nel prossimo rinnovo dei contratti. Per la misura ci vogliono 4 miliardi di euro circa.

Il Governo Meloni è al lavoro per fare in modo che gli aumenti vengano detassati. Come al solito ciò a cui si dovrà prestare attenzione – come ricorda il ministro Giorgetti – è il budget a disposizione delle casse pubbliche.

Sui redditi entro 50.000€ l’esecuti vorrebbe portare la tassazione al 33%, tagliando attuali 2 punti percentuali. In più, sempre che ci sia margine di manovra, l’intenzione sarebbe di estendere la fascia reddituale fino a 60.000€ (così da far valere la detassazione).



La “promessa” degli aumenti detassati

Fonte: Pexels.com

Per raggiungere l’intento di prevedere degli aumenti detassati occorrerebbe investire circa 4 miliardi di euro, altrimenti 1,5 in meno se si optasse di fissare l’aliquota al 33% ma soltanto sui redditi entro i 50.000€.
Paola Mancini, Senatrice della Repubblica Italiana e appartenente al partito politico Fratelli di Italia, ha in mente di promuovere piùwelfare, come ad esempio aumentare la deducibilità delle pensioni complementari (oggi fissata a 5.164,57€).



La finalità è duplice: incentivare i giovani ad investire in un fondo integrativo, e aumentare gli stipendi in modo indiretto (ovvero facendo pagare meno imposte).

Per Mancini occorre proseguire con l’idea della detassazione, prevedendo meno imposte anche sugli anticipi contrattuali, sui premi di produttività, sulle indennità di trasferta ma anche sui ticket restaurant (per i buoni pasto).

Le intenzioni della Lega

La Lega mira ai rinnovi contrattuali, e insieme a Claudio Durigon l’idea è quella di far scadere gli attuali CCNL e proporre al loro interno degli incrementi. Secondo le prime stime ISTAT nella modifica dovrebbero esser coinvolti quasi 6 milioni di lavoratori e con 31 contratti da modificare.



Al momento i reparti più rallentati sono le Pubbliche Amministrazioni e il terziario, anche se è prevista un’accelerazione al fine di poter adeguare i nuovi salari entro la fine dell’anno.

Ci aspettiamo quindi due scenari, dei rinnovi ordinari (dopo aver già firmato per i dirigenti), e la modifica di detassazione per gli aspetti esterni quali: premio di produzione, indennità di vario tipo e tutto ciò che riguarda e fa da contorno allo stipendio accessorio.