L'aumento dell'assegno unico per il 2026 è quasi certo. Sono state riportare le simulazioni sui rialzi del prossimo anno.
Quasi sicuramente nel 2026 l’importo dell’assegno unico sarà in aumento. Il meccanismo che lo prevede è il rapporto con il tasso di inflazione, che proporziona il contributo da destinare ai beneficiari.
Sicuramente gli anni peggiori dove la percentuale inflazionata è stata piuttosto alta sono stati i precedenti due, il 2023 e il 2024. A darne uno spunto è il Documento programmatico di finanza pubblica, che ha già dato qualche indizio attuale.
Qual è l’aumento previsto per l’assegno unico del 2026?
Per determinare le cifre effettive dell’aumento previsto per l’assegno unico del 2026 dovremmo attendere il prossimo Bilancio, anche se già il quotidiano Il Messaggero si è prodigato ad effettuare alcune simulazioni sulla base dell’1,6% di inflazione.
La soglia minima oggi pattuita è 57,50€, ma dall’anno prossimo potrebbe salire di appena un euro (totalizzando 58,50€). Su qualche ISEE più basso la cifra aggiornata sarebbe 204,4€ (rispetto ai 201€ attuali).
Poca differenza per le altre fasce di reddito, dove nello scaglione tra 21.725,06€ e 21.841,84€ il nuovo pagamento da corrispondere sarà di 182,8€ e non più 179,7€, mentre fra 26.163,51€ e 26.280,30€ si otterranno 160,6€ (contro gli attuali 157,9€).
Le maggiorazioni dell’AU
Anche nel 2026 non mancheranno le maggiorazioni destinate ai figli under 21 e a chi non è autosufficiente. Si parla tuttavia di incrementi sempre piccoli, che variano tra i 40 centesimi di euro e massimo 2€.
Rialzi definibili irrisori ma che sono stati considerati in vista dell’inflazione del prossimo anno, che ricordiamo esser più contenuta rispetto ai periodi precedenti.
Lo stesso discorso varrà anche per le integrazioni previste per i successivi figli (quelli dopo il 2°), dove per l’ISEE più alto verranno corrisposti 99,4€ e 17,5€ per i redditi più bassi.
Domanda per l’assegno unico
Come di consueto, e a meno che non sia cambiata la situazione reddituale o lavorativa, tanto da influenzare l’ISEE finale, l’invio della domanda è automatico.
Naturalmente occorrerà sempre aggiornare la DSU entro la scadenza (per il prossimo anno è previst sempre al 30 di giugno)così da poter ricevere l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente corretto.