A Morning News il legale della famiglia di Aurora Maniscalco: le novità sul caso dell'hostess morta dopo essere caduta dal balcone a Vienna
Si è tenuto nella mattinata di oggi, lunedì 14 luglio 2025, il funerale di Aurora Maniscalco, la hostess 24enne palermitana tragicamente morta dopo essere caduta del terzo piano dell’appartamento a Vienna che condivideva con il fidanzato: un caso ancora complesso e per ora – apparente – inspiegabile, inizialmente archiviato dalla procura viennese come un caso di suicidio e poi finito tra le mani della procura palermitana che sta indagando sulla posizione del fidanzato di Aurora Maniscalco.
Facendo prima di tutto un passo indietro, è utile ricordare che di Aurora Maniscalco si parla dallo scorso 22 giugno quando le autorità hanno allertato i familiari della ragazza per il decesso: dalle primissime informazioni era certo solamente che la 24enne fosse caduta dal balcone dell’abitazione in cui viveva con il fidanzato – anche lui palermitano, impiegato come hostess per un’altra compagnia aerea -, primo a lanciare l’allarme alle autorità.
Interrogato degli inquirenti di Vienna, il fidanzato di Aurora Maniscalco ha raccontato che la ragazza da tempo era depressa e che si sarebbe gettata volontariamente dal balcone e proprio per questa ragione il caso è stato presto classificato come suicidio: una tesi, però, che non ha convinto i genitori della ragazza che hanno chiesto alla procura palermitana di aprire un fascicolo, ora incentrato – come atto dovuto – proprio sul fidanzato.
Il legale della famiglia di Aurora Maniscalco: “Abbiamo trovato il referto medico di un’aggressione che avrebbe subito”
Proprio in occasione del funerale di Aurora Maniscalco, la trasmissione Morning News ha brevemente intervistato il legale della famiglia della ragazza – il dottor Alberto Raffadale – che ha da subito chiarito che per ora non ci sono ancora certezze rispetto all’autopsia richiesta dalla procura di Palermo dato che “la perizia non è ancora stata depositata”; mentre a livello di indiscrezioni, il legale ha confermato di aver sentito anche lui parlare del fatto che “la ragazza sia caduta in piedi“.

Un tema – spiega il legale della famiglia di Aurora Maniscalco – che “cambierebbe la dinamica del suicidio perché nella letteratura della medicina legale non ci sono casi di caduta in piedi”, oltre a stridere “con la dichiarazione di uno dei testimoni oculari che ha detto che la ragazza ha sbattuto la testa”: sul tema della perizia, peraltro, il legale spiega anche che si sarebbe un piccolo mistero legato alle foto scattate al corpo dopo il decesso, “chieste anche dalla procura” e che apparentemente “nessuno ha visto”.
“Gli elementi che non tornano sono tantissimi – spiega ancora il legale della famiglia di Aurora Maniscalco – e solo l’autopsia li potrà chiarire, partendo proprio dal dato della caduta in piedi che deve essere confermato”; mentre al contempo spiega che “stiamo analizzando un documento ufficiale in cui lei dice di aver – spiega ancora il legale della famiglia di Aurora Maniscalco – , ma senza dire da parte di chi”, suffragato anche da “certificato medico”.
