Auto elettriche poco sostenibili: la guida autonoma inquina/ Un rischio per il futuro

- Valentina Simonetti

Auto elettriche imposte dall'UE, rappresentano il futuro? Tanti i dubbi di imprenditori e ricercatori, gli studi confermano:  rischiose per la sicurezza e poco sostenibili

auto elettrica cartello pixabay1280 640x300 Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Le auto elettriche sosterranno la riduzione dell’inquinamento nel futuro? Secondo diversi autorevoli esperti no, e non solo, c’è anche da considerare il grave pericolo di contribuire addirittura ad aumentare le emissioni di gas serra rispetto a quanto già prodotto dai veicoli tradizionali alimentati da fonti combustibili fossili. Soprattutto i modelli che prevedono una guida autonoma. Un problema che coinvolge direttamente l’Europa e le nuove direttive del parlamento che hanno imposto l’entrata del regime Euro 7 e la fine della produzione di motori endotermici entro il 2035.

Da una lettera scritta dal CEO di Renault Luca de Meo, indirizzata ad Ursula von der Leyen, è partita un’analisi riportata anche sull’ultimo numero della rivista Panorama, che coinvolge diversi fronti, tutti incentrati sui dubbi su un futuro davvero sostenibile fatto solo di auto elettriche. Il primo rischio è rappresentato proprio dal caso sollevato da De Meo, secondo il quale la chiusura degli stabilimenti che producono ancora le auto tradizionali, sarebbe una guerra persa contro USA e Cina, oltre che una catastrofe per l’occupazione: “In nome dell’ambientalismo si distrugge una primaria industria che assicura ancora l’80 per cento della mobilità, ed occupa in Europa 13 milioni di persone“.

Auto elettriche più inquinanti delle tradizionali: i rischi della guida autonoma

I modelli di auto completamente elettriche a batteria, che prevedono la modalità di guida autonoma con robot, sarebbero addirittura più inquinanti di quelli alimentati a benzina e diesel. Questo è quanto emerge da uno studio effettuato dal Mit, l’istituto di tecnologia del Massachussets, secondo cui, tali modelli produrrebbero più gas serra di quanto oggi già considerato sostenibile. Il motivo è rappresentato dal fatto che per la produzione di questo tipo di computer adatti a fungere da navigatore e pilota di auto, vengono impiegati microchip potentissimi.

Gli stessi chip incrementerebbero la potenza impiegata dai sistemi di calcolo del doppio, aggravando così tutto l’impatto sull’ambiente. Oltre a questo c’è il problema materie prime. Una crisi che attualmente coinvolge la scarsità di risorse disponibili che sono monopolio della Cina e nel prossimo futuro quindi contribuirebbe ad alimentare problemi di tipo economico, diplomatico e politico. Anche l’inquinamento ne risentirebbe a causa della necessità di dover implementare tutti i sistemi elettronici coinvolti nelle strutture stradali.

Auto elettriche: la speculazione favorisce il monopolio cinese

Il boom nella produzione di auto elettriche, una volta che saranno obbligatorie, contrbuirà di certo ad accrescere il monopolio economico che già la Cina detiene su determinati settori. Anche queste considerazioni non sono una novità, ma frutto di un approfondito studio che già era stato effettuato dalle Università di Leeds e Washington. L’avanzare di questa nuova tecnologia fatta di chip e batterie all’avanguardia favorisce la speculazione economica dei produttori cinesi, che già sono configurati come maggiori importatori di questo tipo di produzioni.

Non è poi da sottovalutare il problema del fallimento dei modelli a guida autonoma, in dismissione in moltissimi stabilimenti europei e statunitensi perchè pericolosi. Gli investimenti su questo tipo di tecnologia si sono rivelati completamente inutili sia in Europa che in Usa. Tanto che anche anche Elon Musk è stato costretto a licenziare 10mila dipendenti delle industrie Tesla, a causa della sospensione di tutti i progetti sulle auto guidate da robot. Le auto elettriche, nonostante le imposizioni UE, non sono quindi considerate il vero futuro dai grandi imprenditori del settore automobilistico. Anche Daniela Cavallo, capo del consiglio di fabbrica della Volksvagen, ha dichiarato che il gruppo tedesco sta puntando più su biocombustibili ed idrogeno, lasciando da parte i modelli alimentati solo a batteria.







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