Prosegue il dialogo sull’autonomia differenziata. L’impasse riguarda un quesito, secondo il mattino: quante e quali materie le Regioni del Nord che chiedono la “devoluzione” potranno sottrarre allo Stato? Il relatore del ddl Costanzo Della Porta – esponente di Fratelli d’Italia – ha ribadito la sua contrarietà a trasferire l’istruzione alle Regioni, in opposizione rispetto al ministro Roberto Calderoli.
L’esponente della Lega ha confutato la tesi di molti costituzionalisti a proposito delle materie che possono effettivamente essere devolute, ribadendo la Carta permette di acquisirle tutte e 23. Ma FdI ha presentato una proposta di modifica che mette direttamente nelle mani del premier la possibilità di limitare la trattativa soltanto ad alcune delle materie elencate dalla Carta. Ma non è tutto.
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Il Mattino pone l’accento su un altro emendamento che prevede che per poter avviare le trattative su alcune materie come l’energia, la scuola, le reti di trasporto, serva un’autorizzazione delle Camere. In un’altra proposta, invece, firmata dal presidente della Commissione Affari Costituzionali Alberto Balboni, viene specificato per ottenere una memoria la Regione deve dimostrare l’interesse locale a gestirla. Ma bisogna essere in grado di dimostrare di saper gestire meglio dello Stato. Un altro emendamento che ha acceso il dibattito è quello di Forza Italia a firma Licia Ronzulli: gli azzurri chiedono che le funzioni amministrative siano trasferite ai Comuni e non alle Regioni. Il quotidiano evidenzia che questa è una battaglia condotta dall’Anci che ha trovato la sponda del leader Antonio Tajani.