Aviaria in volpi e lontre della Gran Bretagna
In Gran Bretagna, come anche in Francia e Spagna, si torna a parlare dell’influenza aviaria, un virus spesso dimenticato ma che non è mai stato veramente eradicato. Secondo un allarme lanciato dal quotidiano inglese The Times, infatti, il virus è stato riscontrato per la prima volta anche in lontre e volpi, aprendo a sempre più dubbi in merito al fatto che possa, prima o poi, arrivare anche all’essere umano ed, esattamente come il coronavirus, gettare nuovamente il mondo in una crisi pandemica.
Quelli della Gran Bretagna, però, per ora sono solamente moniti di una situazione che potrebbe, senza le dovute attenzioni diventare grave. Trovare l’aviaria in animali diversi dagli uccelli, infatti, potrebbe far pensare che il virus si stia evolvendo e stia correndo da specie a specie, giungendo infine agli umani. In totale per ora le lontre e le volpi positive sono state nove, mentre i ricercatori che hanno condotto l’indagine sul finire del 2021 avrebbero supposto che il “salto” sia avvenuto in seguito al decesso di alcuni volatili infetti di cui i mammiferi si sono nutriti. Finora in Gran Bretagna, inoltre, si sarebbe riscontrato anche un caso di influenza aviaria in un signore di 79 anni.
L’aviaria nel mondo
Insomma, un solo contagio da aviaria tra gli esseri umani in Gran Bretagna, nel corso del 2023, non sarebbe affatto sufficiente per far pensare che ci si trovi a contatto con una nuova pandemia. L’uomo, inoltre, l’ha contratto all’interno del suo allevamento che contava 160 anatre, tra cui alcune probabilmente erano infette. Una volta decedute, sono diventate incubatrici del virus e l’uomo sbarazzandosi delle carcasse (o mangiandole non sapendo fossero malate) ha contratto l’aviaria.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha contato, dall’ottobre del 2021 (periodo in cui è iniziata l’ultima epidemia tra gli animali), appena 5 casi di aviaria tra gli esseri umani di tutto il mondo, con un singolo decesso avvenuto in Cina. Similmente, dal 2003 quando iniziò a diffondersi, i cari tra gli esseri umani sarebbero stati complessivamente 864, con 456 decessi. Parlando invece dell’attualità, l’aviaria è tornata sulle pagine di cronaca perché dall’ottobre 2021 non si è interrotta l’epidemia (come avviene, invece, ogni estate) ed in America sono stati trovati alcuni orsi grizzly positivi, mentre in Spagna è toccato ai visoni.