Allarme influenza aviaria in Francia: 21 milioni di casi nel 2021
L’influenza aviaria è tornata a colpire con grande forza il territorio francese, aprendo a quella che ha tutta l’aria di essere un’ampia e complessa epizoozia. Il problema è diffuso da tempo e sembra non essersi mai completamente arrestato, seppur in diversi momenti si siano registrate delle diminuzioni nei casi. A quanto riporta il quotidiano francese Le Monde, dall’autunno del 2021 alla tarda primavera del 2022 sono stati individuati complessivamente più di 1.400 focolai del virus H5H1.
Traducendo i focolai (che non singoli casi, lo ricordiamo, la cluster che riguardano parecchi animali contemporaneamente) in casi di influenza aviaria, quelli individuati hanno portato all’abbattimento di oltre 21 milioni di capi di pollame. Solamente ad agosto, riporta il quotidiano, i focolai registrati sono stati 226, che hanno portato all’abbattimento di 3,3 milioni di animali. In merito alla crisi di influenza aviaria, si sarebbe prontamente mosso il Ministro dell’Agricoltura francese, Marc Fesneau che giovedì si è recato in visita ai professionisti del settore per raccogliere idee su come affrontare. Cruciale, secondo gli allevatori, è la vaccinazione per il pollame, che li protegga dal virus e dall’abbattimento, riducendo al minimo i costi per gli allevatori e i pericoli per la salute pubblica.
Vaccino contro l’influenza aviaria: “Non prima di metà 2023”
In merito all’influenza aviaria che starebbe colpendo con grande forza la Francia, il Ministro dell’Agricoltura, Fesneau, ha dovuto rallentare parecchio sulle vaccinazioni. Da più di un anno il vaccino era in fase di progettazione, e l’ex ministro dell’agricoltura, Julien Denormandie, aveva promesso che sarebbero stati distribuiti entro l’autunno del 2022. Ora, invece, Fesneau ha detto che non saranno disponibili prima del prossimo autunno.
Tecnicamente un vaccino contro l’influenza aviaria in Francia è già disponibile ed è correntemente impiegato in tutti gli zoo. Il problema è che non sarebbe aggiornato, e quindi non sembra funzionare con il pollame colpito dall’aviaria. Similmente, in America sono diffusi altri 4 vaccini contro questo tipo di influenza, ma nessuno sembra aver ottenuto l’approvazione alla commercializzazione in Europa. Pertanto, Fesneau ha sottolineato che ha preso il via un piano per discutere seriamente con le case farmaceutiche e con il governo della vaccinazione su larga scala a partire da gennaio, arrivando ad una conclusione concreta per agire entro l’autunno 2023.