L’ayahuasca è una droga, quindi non può essere usata nei riti religiosi. Lo ha deciso il Tar del Lazio, che ha confermato la legittimità del decreto con cui il ministero della Salute nel febbraio dell’anno scorso ha inserito tale “decotto” nella lista delle sostanze stupefacenti o psicotrope. La decisione rientra nelle due sentenze con cui il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi proposti dalla Chiesa italiana del culto eclettico della fluente luce universale – Iceflu Italia e dall’associazione Natura maestra che usano nei loro riti l’ayahuasca con effetti allucinogeni che è realizzato con diverse piante amazzoniche.
Nel primo caso, si tratta di un’associazione di carattere religioso e filantropico che professa la fede e la carità cristiana basata sulla dottrina del Santo Daime, secondo cui la bevanda sacramentale a base di ayahuasca è un “veicolo divino”. Nel secondo caso, invece, è un’associazione culturale nata nel 2015 per volontà di alcune persone che, avendo vissuto in Brasile alcune esperienze assumendo la bevanda a base di ayahuasca, in un cerimoniale, hanno sentito l’esigenza di condividere l’esperienza.
“AYAHUASCA HA NATURA ALLUCINOGENA”
Dopo aver premesso che l’ayahuasca non è tra le sostanze a livello internazionale proibite dalla convenzione sulle sostanze psicotrope del 1971, il Tar in una delle sentenze evidenzia che “appare evidente” come tali tabelle “debbano essere aggiornate” con le “nuove acquisizioni scientifiche“. I giudici scrivono, inoltre, che il decreto è stato emesso dopo l’acquisizione dei pareri dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del Consiglio superiore di sanità (Css) “che hanno evidenziato la natura allucinogena e di sostanze psicoattive dell’ayahuasca e dell’armina e armalina“. Per quanto riguarda una eventuale deroga al divieto di uso, come riportato dall’Ansa, il Tar del Lazio ha chiarito che “quando il legislatore ha voluto introdurre delle deroghe in tal senso, lo ha fatto in maniera chiara ed esplicita e, peraltro, sempre in un contesto di utilizzo delle sostanze che potremmo definire protetto e controllato“.