Si è sfiorata la tragedia martedì scorso in una scuola primaria alla periferia Nord di Milano: un bambino di 9 anni ha infatti tentato di buttarsi dalla finestra mentre i compagni stavano facendo nell’atrio le prove per la recita di Natale. L’alunno, invece, era rimasto in disparte: aggressivo, solitario, aveva preso una sedie ed era montato sopra fino a poggiare una gamba sul davanzale. Soltanto la prontezza delle maestre ha evitato che il bambino si gettasse di sotto. Un gesto figlio dell’imprudenza? Non proprio. Le insegnanti, che hanno allertato un’ambulanza, affiancata in supporto da una Volante della polizia, hanno dichiarato che non è la prima volta che il bimbo manifesta tendenze suicide: “Aveva già detto in passato che vuole morire, andarsene via“. In un primo momento, incalzato dai poliziotti, il bimbo si dice “spaventato” e “umiliato” da un maestro. Subito viene allertato il Tribunale per i minorenni ma basta poco alla Procura che quel gesto è il risultato delle violenze subite a casa, più precisamente dal padre. Come emergerà approfondendo la questione, sul bambino i pm hanno già aperto un fascicolo per i maltrattamenti subiti dal padre. Per questo motivo, come riferisce Il Corriere della Sera, “nel maggio 2019, con decreto dettagliatissimo e preciso del Tribunale, il minore era stato affidato ai servizi sociali con limitazione della responsabilità dei genitori e collocato a casa della mamma (che nel frattempo si era separata dal marito), con tanto di assistenza domiciliare quotidiana“.
BAMBINO DI 9 ANNI TENTA DI BUTTARSI DALLA FINESTRA A SCUOLA
Il piccolo, però, all’insaputa di tutti, si scopre vivere a casa dei nonni paterni, dove il padre entra ed esce regolarmente. La mamma, infatti, si è trasferita in Centro Italia e lo ha affidato ai genitori dell’ex. Per questo motivo la Procura guidata da Ciro Cascone ha disposto un provvedimento d’urgenza e in attesa di decidere a chi affidarlo (se in comunità o con la mamma, nonostante i precedenti) il bambino vivrà in ospedale: “Saranno evitati gli incontri col padre, sul quale gravano sospetti in ordine al reato di maltrattamenti a suo danno (…) e con gli altri parenti. I servizi sociali si attiveranno immediatamente per la vigilanza anche in ambito ospedaliero“. Come riportato da Il Corriere della Sera, la situazione familiare attorno all’alunno che ha tentato di buttarsi dalla finestra è a dir poco aggrovigliata: “Il padre si sposa una prima volta con una donna e ha una figlia, oggi quindicenne, a sua volta molto problematica e affidata ai servizi, che ha appena partorito un neonato per il quale è aperta una procedura di adottabilità. Tra i coniugi ci sono problemi gravi, l’uomo è violento, si lasciano, ma dopo tanto tempo si riavvicinano e hanno un’altra figlia, che ora ha 10 anni, anche lei affidata ai servizi. I due si separano ancora. A quel punto l’uomo ha una nuova relazione, dalla quale nascono due figli, uno di 9 anni (quello che è stato soccorso l’altro giorno a scuola) e l’altro di 3. Il maggiore viene bocciato, dà segni di irrequietezza e aggressività, arriva in classe con i lividi. (…) Col passare del tempo la situazione peggiora, la madre denuncia il padre, ma anche il padre di rimando sporge denuncia contro di lei, accusandola di lesioni aggravate e inosservanza dell’obbligo dell’istruzione obbligatoria del minore. I due si lasciano e nel maggio del 2019 il Tribunale per i minorenni emette il decreto, con tutte le misure del caso: quelle che non sono state rispettate“.