Rima Hassan choc su Bibas e Hamas: bufera in Francia su politica di sinistra ed europarlamentare, ministro dell'Interno l'accusa di apologia del terrorismo
Le sue “ambiguità” verso Hamas erano già diventate un caso, ma ora Rima Hassan è un vero e proprio caso politico molto scomodo non solo in Francia, ma anche per l’Unione europea. La politica franco-palestinese del partito della sinistra radicale La France Insoumise, pochi giorni dopo il divieto di ingresso imposto da Israele, ha dichiarato a Radio Sud che la famiglia Bibas non è stata uccisa e che la causa di Hamas è “legittima“. Parole che arrivano sulla scia di una continua retorica anti-Israele della Hassan.
“La stessa famiglia Bibas ha chiesto alle autorità israeliane di non commentare più le circostanze della morte dei suoi parenti“, ha dichiarato ai microfoni di Jean-Jacques Bourdin dopo aver negato che siano state assassinate. Per Hassan, la famiglia non ha ancora ricevuto “informazioni ufficiali e chiare sui rapporti comunicati dall’esercito israeliano“.
Inoltre, ha elaborato un ragionamento contorto in base al quale ritiene vero che i Bibas non sarebbero morti se non fossero stati rapiti, ma anche “i 18mila bambini palestinesi non sarebbero morti se non ci fosse stato il regime di occupazione e colonizzazione imposto da Israele“. Allo stesso modo, non ci sarebbe stato l’attacco del 7 ottobre di Hamas “se non ci fossero stati un’occupazione illegale e un blocco illegale imposti per decenni“.
SCATTA LA DENUNCIA PER RIMA HASSAN
Nell’intervista l’europarlamentare ha anche difeso Hamas, perché “ha una causa legittima“, rivendicando il diritto internazionale per difendersi preventivamente dalle critiche che è consapevole di suscitare con le sue parole. Per avvalorare la sua tesi, ha citato le risoluzioni dell’Onu, che “sono molto chiare sul diritto dei popoli colonizzati di ricorrere alla lotta armata“, pur precisando che “non significa che tutti i metodi di lotta armata siano giustificati“.
Alla luce di queste dichiarazioni, David Lisnard dei Repubblicani e sindaco di Cannes ha annunciato su X che avrebbe presentato una denuncia alla Procura della Repubblica ai sensi dell’articolo 40 del Codice di procedura penale. “Rima Hassan non si preoccupa nemmeno più di giocare con la legge (francese) per agire come portavoce di Hamas. Oggi sta letteralmente legittimando le ‘azioni’ di Hamas, cioè gli attacchi, gli omicidi, gli stupri, gli atti di barbarie e i rapimenti. Le nostre tasse non devono più finanziare una propaganda così spregevole. La legge deve perseguirla“, ha twittato.
“APOLOGIA DEL TERRORISMO”
Ma Rima Hassan aveva fatto insorgere anche il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, perché aveva attaccato i parlamentari francesi per non aver reso omaggio ai 18mila bambini palestinesi uccisi da Israele: “Dovrebbe essere perseguita per apologia del terrorismo“. Lo storico Georges Bensoussan ha definito “mostruose” le parole della 32enne, nata in un campo per i rifugiati palestinesi di Neirab, vicino Aleppo, in Siria.
Si è trasferita in Francia all’età di 9 anni e ha ottenuto la cittadinanza francese nel 2010. Laureatasi alla Sorba, ha una formazione in diritto internazionale. Per Bensoussan è pericoloso il fatto che usi la sua preparazione in diritto internazionale, “con grande abilità” per sostenere le sue tesi. Il ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, sta valutando misure contro l’eurodeputata, che era stata elogiata in un video del governo francese sui rifugiati e faceva parte del Consiglio consultivo su diversità, equità e inclusione del colosso L’Oréal, che poi l’ha scaricata. Ma Forbes l’ha inserita tra le “donne straordinarie che hanno segnato l’anno“.
“I commenti di Rima Hassan sono totalmente inaccettabili. Hamas è un’organizzazione terroristica che calpesta il diritto internazionale, quando uccide ostaggi, quando commette attentati, quando diffonde odio antisemita e quando chiede la distruzione di uno Stato. Da oggi notifico alla procura di Parigi queste affermazioni, che equivalgono a un’apologia del terrorismo“, ha tuonato Retailleau.
“Le Hamas a une action légitime, mais ce n’est pas parce que les résolutions de l’ONU sont extrêmement claires sur le droit des peuples colonisés à la lutte armée que les processus de lutte armée justifient tout” rappelle @RimaHas pic.twitter.com/fa4bDhsl5I
— Sud Radio (@SudRadio) February 27, 2025
