Bilanci Inter, Report: "Nel 2021 era sull'orlo del fallimento. Non è stata trasparente con FIGC e istituzioni finanziarie". Cosa ha scoperto il programma
È destinata a far discutere l’inchiesta giornalistica di Report sui bilanci Inter, perché il nuovo servizio ha evidenziato problemi finanziari gravi, ombre sul passaggio di proprietà e debiti elevati: tutti elementi che rendono preoccupante la situazione finanziaria del club nerazzurro. Nel mirino sono finiti la famiglia Zhang e due fondi di investimento, LionRock e Oaktree.
Per quanto riguarda i Zhang, che nel febbraio scorso hanno dichiarato bancarotta, era già noto da anni che Suning fosse in difficoltà economiche; inoltre, già nel 2020 si era parlato di problemi nei bilanci Inter. C’è poi il fondo di Hong Kong, LionRock, che nel 2019 ha acquisito il 31,05% dell’Inter: l’accordo prevedeva un ritorno dell’investimento del 12% annuo; in caso di mancato pagamento, il fondo avrebbe potuto prendere il controllo dell’intero club.
LE RIVELAZIONI DI TOM PITTS DI LIONROCK SU SUNING E SUI BILANCI INTER
Altro aspetto interessante e rilevante è che il controllo del club avveniva tramite due società con sede alle Cayman. Tom Pitts, capo di LionRock per l’Europa, ha rivelato che fu il patron di Suning a contattarli, suggerendo l’affare: il suo socio gli chiese perché avessero bisogno di loro, visto che i cinesi avevano 14 miliardi in banca, ricevendo come risposta che non potevano comprare quel 33%. Tuttavia, nel 2021 il gruppo Suning non ha pagato quanto dovuto.
Pitts ha spiegato che i cinesi si erano riempiti di debiti e buchi da coprire, al punto tale che non riuscivano a pagare tasse e giocatori: “Nel febbraio di quell’anno erano in default“. “I debiti erano tre volte i ricavi“, ha fatto notare il noto commercialista milanese Gian Gaetano Bellavia.
Pochi mesi prima di vincere lo scudetto, l’Inter era sull’orlo del fallimento, ma LionRock non ha preso il controllo del club, ritenendo la situazione troppo rischiosa. Per scongiurare il fallimento dell’Inter, la famiglia Zhang si è rivolta al fondo americano Oaktree, da cui ha ottenuto un prestito di 271 milioni di euro. LionRock è stata quindi liquidata e il club ha evitato il fallimento, indebitandosi fortemente con Oaktree.
BILANCI INTER, MANCANZA DI TRASPARENZA CON FIGC?
Il cambio di assetto societario, però, come appurato da Report, non sarebbe stato comunicato tempestivamente alla FIGC, ma solo nel 2024, tre anni dopo: dunque, sarebbe stato violato il regolamento. Pitts non ha saputo spiegare il motivo, ma ha voluto chiarire: “L’Inter sbaglia di grosso se pensa che abbiamo mantenuto anche un minimo interesse economico nel club dopo il rifinanziamento di Oaktree“.
A tal riguardo, il conduttore Sigfrido Ranucci ha dichiarato un fatto che ritiene inequivocabile: “L’Inter ha peccato sicuramente di trasparenza nella comunicazione con gli istituti del caso, le istituzioni calcistiche, ma anche quelle finanziarie“. Il programma si è rivolto al club nerazzurro, ma gli attuali proprietari hanno fatto sapere che non possono rispondere per chi c’era prima.
Comunque, non riuscendo a restituire il prestito con gli interessi, con un debito lievitato complessivamente a 395 milioni, Oaktree ha preso l’anno scorso il controllo del club meneghino, diventandone il nuovo proprietario. Ma la situazione economica era ancora grave: i debiti erano saliti a 734 milioni di euro, a fronte di 473 milioni di ricavi, per cui il patrimonio netto era negativo; la società valeva meno dei suoi debiti.
BIANCI INTER E L’ALLARME NEL MONDO DEL CALCIO
Nel mondo del calcio, in molti hanno lanciato l’allarme, come Claudio Lotito della Lazio, secondo cui è paradossale che società con debiti da 600-700 milion, come i bilanci Interi, quindi tecnicamente fallite, vincano i campionati. Ma Andrea Abodi, ministro dello Sport, si è limitato a spiegare che si stanno valutando figure qualificate e indipendenti per garantire l’equilibrio finanziario dei club.
Intanto, il governo Meloni ha approvato il “salvacalcio“, che consente di spalmare il debito di 889 milioni in 60 rate. Anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha minimizzato, spiegando a Report che l’Inter ha avuto la possibilità di usufruire di strumenti messi a disposizione, aggiungendo che “sono alla pari di qualsiasi tipo di società di capitali“.