Il caso del pitbull di Acerra che avrebbe ucciso una bimba di 9 mesi: ecco tutte le novità da Storie Italiane, con i vari aggiornamenti

Si terrà stamane il funerale della piccola Giulia, la bimba di 9 mesi forse sbranata da un pitbull ad Acerra. Intanto prosegue l’inchiesta, si sta cercando di capire cosa sia accaduto sabato sera all’interno dell’abitazione dove la piccola Giulia ha trovato la morte. “Il papà era sotto effetto di stupefacenti quella sera – racconta l’inviato di Storie Italiane, Vito Francesco Paglia – forse era caduto in un sonno profondo quella sera. Quello che è certo è che vi erano chiari ed evidenti segni di morsi sulla piccola bimba”.



E ancora: “All’interno dell’abitazione vi erano tracce di sangue cancellate, un fatto avvenuto la mattina dopo visto che i famigliari erano entrati all’interno dell’abitazione e avrebbero pulito le tracce di sangue. Fortunatamente la scena del crimine era già stata cristallizzata ed aveva repertato tutto ciò che c’era all’interno dell’abitazione”. Il vescovo, durante l’omelia, ha sottolineato l’importanza da parte di tutti nei confronti di questa famiglia che sta vivendo un momento di grande dolore.



BIMBA SBRANATA DA PITBULL AD ACERRA: COSA E’ SUCCESSO?

“Il corpicino l’ha trovato a terra, era in un sonno profondo, non ha sentito nulla, c’era anche il televisore acceso, non so se avesse messo dei cuscini a protezione”, così ha parlato l’avvocato di Vincenzo, il padre della bimba di 9 mesi deceduta. “C’è un’ora di buio”, aggiunge il legale, “un’ora su cui gli inquirenti stanno cercando di fare luce”.

Paglia ha proseguito: “Ricordiamo che il papà della bimba è l’unico indagato per la morte della piccola, nel frattempo l’interno della casa è stato setacciato con il luminol per provare a trovare le risposte a dei quesiti chiave, magari se la bimba sia accaduta dal letto, se il pitbull avesse già aggredito la bimba e molto altro ancora”. Il parroco di Acerra aggiunge: “Io conoscevo la ragazza, la mamma della bimba, faceva la chierichetta, lei nella Chiesa ha trovato delle risposte esistenziali. Poi ha conosciuto questo ragazzo e dalla loro relazione è nata la bimba”.



BIMBA SBRANATA DA PITBULL AD ACERRA: LE PAROLE DEL MEDICO LEGALE

Storie Italiane ha parlato anche con il medico legale che ha eseguito l’autopsia sulla piccola pitbull: “E’ durata 5 ore circa. Ci sono lesioni compatibili con i morsi del cane, certo che sì. Abbiamo la certezza che ci sono morsi di cane ma non abbiamo la certezza sulla causa del decesso. Poi non posso dirle nient’altro in questo momento”. Per il magistrato De Gioia: “L’autopsia serve per scoprire la causa di morte, qui abbiamo morsi e ferite compatibili con il cane. Bisognerà però confermare che la morte sia avvenuta a causa dell’aggressione, se dovesse accertarsi che la bimba è stata aggredita quando era già morta, allora si apre un nuovo scenario”.

Secondo alcune indiscrezioni circolanti la morte della bimba sarebbe stata forse causata da una rottura del collo ma al momento non si può confermare tale ipotesi, in ogni caso non è da escludere una rottura dal collo, sempre causata dall’animale. “Ma come è possibile che il padre non si sia accorto di nulla?”, si domanda Paglia, visto che il papà dormiva con la bimba quella sera.

BIMBA SBRANATA AD ACERRA, COSA NON TORNA

Sono ancora tanti i dubbi, a cominciare dal comprendere se in quella stanza vi fosse una culla per la bimba, domanda a cui l’avvocato ha risposto con un “non lo so”. C’è poi la possibile assenza del padre, che quella sera sarebbe sceso di casa per fumare una sigaretta: e se l’aggressione fosse avvenuta proprio mentre il giovane fosse fuori casa? Tanti misteri che ancora bisogna risolvere, una serie di dettagli che andranno chiariti e da cui si capirà forse se ci siano state delle responsabilità in questa tragica vicenda.

Storie Italiane ha mandato in onda anche le parole del nonno, tramite ricostruzione, spiegando che lo stesso aveva chiesto centinaia di volte ad allontanare quel pitbull da casa, mentre la suocera del padre si dice certa che se il ragazzo si fosse accorto di qualcosa sarebbe subito intervenuto per cercare di trarla in salvo. Per Vito Francesco Paglia: “Potrebbe trattarsi di incuria”, domandandosi poi: “Come è possibile che un papà decida di fare uso di cannabis, tra l’altro nonostante fosse a conoscenza di un pitbull già aggressivo, possibile che non si sia accorto di un cane di grandi dimensioni che sta azzannando con forza la tua piccolina e questo sta creando tensione all’interno delle due famiglie, e crea anche tanti dubbi fra le persone che conoscono Vincenzo”. Raccontano di un bravo ragazzo ma che ogni tanto avesse un momento di debolezza e per Eleonora Daniele: “Con una bimba questi momenti di debolezza non puoi permetterteli”.