Le Torri Gemelle crollavano l’11 settembre 2001, esattamente 21 anni fa, nell’ambito di un attentato terroristico e in questa tragica pagina di storia rivestono un ruolo più che significativo Osama Bin Laden e l’organizzazione Al Qaida. Nonostante abbia inizialmente negato, attraverso più di una fatwa, il suo coinvolgimento con l’attacco alle Torri Gemelle, il terrorista a posteriori registrò un lungo messaggio, nel quale disse: “Ecco l’America, colpita da Dio Onnipotente in uno dei suoi organi vitali, tanto da distruggere i suoi più grandi edifici. Sia Grazia e gratitudine a Dio. L’America è stata colmata di orrore, da nord a sud, da est a ovest, e sia resa grazia a Dio che ciò che l’America sta assaggiando ora è solo un’imitazione di ciò che noi abbiamo assaggiato in più di 80 anni di umiliazioni e disgrazie”.
A quel punto, Bin Laden sparì dai radar USA, ma il presidente Obama fece riprendere le sue ricerche, fino a quando fu trovato e ucciso il 2 maggio 2011 all’1.09 nei pressi di Abbottabad, non lontano da Islamabad, per mano degli americani. Le cronache di quel periodo ricordano che il suo corpo fu avvolto in una busta di plastica e caricato in elicottero. Inoltre, due campioni di midollo e alcuni campioni di Dna furono prelevati dal cadavere per stabilirne con certezza l’identità.
ATTENTATI 11 SETTEMBRE 2001: IL RUOLO DI AL QAIDA
Come dicevamo in precedenza, nell’attentato alle Torri Gemelle rivestì un ruolo di primaria importanza Al Qaida, l’organizzazione di Bin Laden responsabile di una delle tragedie più grandi del Terzo Millennio. In tale circostanza, Al Qaida dirottò quattro aerei di linea, fatti schiantare l’11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle del World Trade Center di Manhattan e sul Pentagono presso Washington, con tutto il loro carico umano, compresi i 19 dirottatori.
Inoltre, non ci sono prove di un coinvolgimento diretto del governo dell’Arabia Saudita nell’attentato delle Torri Gemelle. Lo sostiene un rapporto dell’Fbi desecretato a 20 anni dagli attacchi. Il presidente americano Joe Biden era stato sollecitato dalle famiglie delle vittime, che hanno a lungo cercato i documenti per portare avanti una causa a New York, sostenendo che alti funzionari sauditi furono complici, ma l’agenzia non avrebbe trovato riscontri.