Era il 28 settembre del 2003 quando si verificò in Italia il più grande blackout della storia recente della nostra nazione. Il nostro Paese rimase al buio per 22 ore fino a che la situazione non tornò alla normalità. Il tutto cominciò alle ore 3:30 della notte fra il 27 e il 28 settembre di due decadi fa, e fatta eccezione della Sardegna, che ha le proprie linee, tutto il territorio nostrano rimase al buio. Ma cosa era successo? Semplicemente un albero che era caduto su un traliccio della linea ad alta tensione con la Svizzera. Si erano così innescate, come in un film hollywoodiano, una serie di eventi a catena che mandarono in tilt la rete elettrica nazionale e non solo, provocando un blackout che interessò di fatto mezza Europa.
Alberto Bridi, parlando con La Nazione, ricorda quelle ore così: “L’effetto domino fu causato da una serie di guasti verso la Svizzera, poi verso la Francia e successivamente anche verso la Slovenia e l’Ungheria. Non dimenticherò mai quella notte infame quando fui svegliato dal capoturno del centro integrato di controllo Terna di Bolzano, di cui io ero responsabile. Ricordo l’immagine del satellite con l’Italia totalmente spenta. Gli unici posti illuminati erano le stazioni di servizio in autostrada perché dotate di gruppi elettrogeni”.
BLACKOUT ITALIA 2003: “OGGI SONO MIGLIORATE LE COMUNICAZIONI”
Il blackout del 28 settembre 2003 durò poche ore al nord, visto che la luce tornò in mattinata, mentre al centro il pomeriggio e infine in Sicilia solo in tarda serata, per una regione che quindi rimase al buio per quasi un giorno.
In ogni caso secondo Brindi “è molto difficile che un tale blackout possa verificarsi oggi, perché sono migliorate le comunicazioni tra le società e soprattutto è stata ottimizzata la gestione della rete”. La scorsa estate si sono verificati numerosi blackout ma solo a livello locale e derivanti sia dall’alto consumo di corrente elettrica quanto dal surriscaldamento dei cavi.