Dal 22 ottobre 2025 sarà possibile ricevere il bonus sulle auto elettriche. Le linee guida ora sono state ben definite in modo chiaro.
Finalmente, il 22 ottobre 2025 si potrà far domanda per ricevere il bonus auto elettriche. A dirlo ufficialmente è stato il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, confermandone anche i requisiti e l’iter che comporterà all’approvazione.
Il modus operandi è tramite Click Day, e potranno partecipare non solo le microimprese ma anche i cittadini. Ambe le parti dovranno seguire un procedimento specifico che vedremo a breve, ripotando i dettagli essenziali da riportare.
Guida al bonus auto elettriche 2025: come ottenerlo
La domanda per il bonus auto elettriche 2025 potrà essere inoltrata telematicamente (dal portale governativo del MASE) a partire dalle ore 12:00 di mercoledì 22 ottobre 2025. L’accesso dovrà esser completato con un metodo di autenticazione digitale (CNS, CIE oppure SPID).

Successivamente occorrerà scegliere il “tipo di beneficiario”, nel menù in alto a sinistra saranno disponibili due scelte, “Persone fisiche” oppure “Microimprese”. Entrambi i programmi prevedono delle regole e aiuti differenti, oltre che una categoria di veicoli differente (rispettivamente M1 e N1 oppure N2).
Nella schermata che seguirà, verranno richiesti una serie di dati: la targa del vecchio mezzo da rottamare (è indispensabile per ottenere l’incentivo sull’auto elettrica), e un’autocertificazione che possa comprovare la sussistenza dei requisiti (sia come microimpresa che come cittadino privato).
L’uso del voucher
Dopo aver inserito le informazioni richieste, il sistema informatico emetterà automaticamente un voucher, contenente il codice QR code da utilizzare e presentare al venditore entro 30 giorni (pena il suo decadimento) e soltanto al momento dell’acquisto.
Il codice a barre permetterà di ricevere lo sconto immediato, che dopo esser stato generato potrà essere salvato direttamente sul proprio smartphone o PC, o ancora stampato.
Dal Codacons (e non solo) sono arrivate le prime critiche. Secondo l’Associazione il requisito di vivere in un’area urbana funzionale (dette FUA) sarebbe penalizzante al punto tale da escludere almeno la metà di coloro che vivono nel nostro Bel Paese.
Questo bonus viene considerato da molti come una misura temporanea e soprattutto “tappabuchi” per contenere il problema del settore delle automotive e allo stesso tempo di favorire la transizione all’elettrico (seppur con evidenti difficoltà).
