Una truffa sul bonus facciata a Roma ha causato una sottrazione all’erario pari a circa 52 milioni di euro. A scoprirlo, come riportato da Il Sole 24 Ore, è stata la Guardia di Finanza attraverso le segnalazioni di alcuni cittadini che “consultando i propri cassetti fiscali si erano resi conto di ignare operazioni di cessioni dei crediti in materia edilizia a loro carico”.
L’inchiesta è stata avviata inizialmente dalla Procura di Locri e poi trasmessa a quella della Capitale per competenza territoriale. Le indagini sono state successivamente condotte dal Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza. I movimenti in questione, in base a quanto emerso, erano tutti riconducibili a quattro imprese operanti nel settore con sede a San Cesareo, tutte amministrate dallo stesso soggetto, che avevano emesso fatture nei confronti di condomini a fronte di lavori mai realizzati. I crediti monetizzati illecitamente sono stati adesso sequestrati e la persona coinvolta denunciata.
Bonus facciate, truffa a Roma: il meccanismo illecito
Non è la prima volta che viene attuata una truffa sul bonus facciata con un meccanismo simile. Alla fine dello scorso anno la Guardia di Finanza, che in questi mesi ha periodicamente controllato le concessioni dei crediti edilizi, aveva rivelato che anche a Milano c’erano state delle segnalazioni dei cittadini, i quali si erano ritrovati nel proprio cassetto fiscale delle operazioni a loro sconosciute.
Il meccanismo prevedeva che i crediti, dopo avere fatto un primo passaggio di cessione alle società coinvolte, venissero in parte monetizzati e in parte nuovamente trasferiti, in modo da allungare la catena e rendere più complesse le successive indagini. È per questo motivo che risultano coinvolte anche altre 33 società operanti su tutto il territorio, che a loro volta monetizzavano delle quote. In totale adesso ci sono dunque 31 persone che risultano indagate con le accuse di indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio.