Bruno Vespa, intervenuto in qualità di ospite a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, ha commentato innanzitutto la delicata tematica del giorno, ovvero quella della violenza sulle donne. Queste sono state le parole del giornalista: “Rivedendo tutte queste donne e ragazze, ci tornano alla memoria episodi impressionanti. Una quota di assassini ci sarà sempre, bisogna però evitare tutta quell’incredibile sequenza di persone che si sa che sono libere e potrebbero uccidere. Serve severità nella prevenzione, non basta l’allontanamento di 300 metri”.
E, ancora: “Il braccialetto elettronico, ammesso che funzioni, va diffuso maggiormente e poi i criminali vanno trattenuti quando vengono arrestati per un atto di violenza, non rilasciati. Bisogna garantire una tutela più forte alle donne e allontanare quanto più possibile la persona violenta”.
BRUNO VESPA: “MA QUALE DITTATURA SANITARIA? NEL MONDO IL COVID HA FATTO 2 MILIONI DI MORTI!”
Nel prosieguo della sua intervista a “Storie Italiane”, Bruno Vespa ha sottolineato successivamente la sua posizione circa la pandemia di Coronavirus: “Il Covid ce lo terremo come un cane a cuccia, che dovremo tenere a bada ogni anno forse con il vaccino. Dittatura sanitaria? Ma non scherziamo! Siamo in guerra, il virus in 5 continenti ha ammazzato 2 milioni di persone. Se c’è una minoranza che non vuole proteggersi, faccia pure, peggio per lei. Bisogna fare la corsa alla terza dose perché si tratta di un moltiplicatore, di una bomba, che fa schizzare gli anticorpi verso l’alto”.
Infine, uno sguardo alla questione politica attualmente in essere in Italia: “Il provvedimento di Draghi di ieri sera ha raccolto l’unanimità del Consiglio dei Ministri e questo mi sembra davvero un bel risultato. Questo gli dà la forza e la convinzione di portare avanti questo PNRR. Quirinale? Credo che Draghi sia in pole position e si stia guadagnando quella posizione per quello che sta facendo. Se lui non andasse al Quirinale, non so come si troverebbe a guidare un governo in campagna elettorale, periodo in cui tutti i partiti tirano l’acqua dalla loro parte”.