I BTp valore, giunti oggi al terzo giorno di emissioni del terzo pacchetto, sono stati al centro di una riflessione fatta da Antonio Landolfi, economista esperto di trading, ai microfoni di Finanza Now. L’emissione odierna dei titoli di stato, a livello generale, si è dimostrata piuttosto positiva, superando le emissioni complessive della tornata dello scorso ottobre, sfiorando nel quarto giorno la soglia dei 17 miliardi.
Le emissioni di BTp valore, secondo Landolfi, sono positive, sia per i numerosi benefici che apportano agli acquirenti, sia perché sono stati slegati, a differenza dei ‘colleghi’ BTp Italia, dall’andamento dell’inflazione. Inoltre, sempre secondo l’economista, cercando di essere fiduciosi nei confronti del mercato, si può tranquillamente dare per scontato che nei prossimi mesi ed anni difficilmente i tassi di interesse della BCE aumenteranno nuovamente, rendendo il potenziale ritorno dei BTp valore emessi in questa tornata ancora più alto.
Landolfi: “BTp Valore sono positivi, ottima idea slegarli dall’inflazione”
“Quello che imputavo molte volte alle precedenti emissioni, non di BTP valore, ma di BTP Italia”, precisa Landolfi a Finanza Now, “era che il principale aggancio fosse sull’inflazione. Se io sono un cittadino accorto”, spiega, “un 10% di portafoglio che ho in titolo di stato me lo posso anche tenere, ma se è agganciato all’inflazione non lo faccio”. Positivo, insomma, che siano stati sganciati dall’inflazione, mentre, “una parte importante di questo BTp Italia mi piace assolutamente perché, se devo dare fiducia al risollevarsi dell’economia, effettivamente i tassi in qualche maniera si abbasseranno e sicuramente non si alzeranno”.
“Il 3,15/3,10% lordo”, sottolinea Landolfi parlando degli interessi sui BTp valore3,50% netto per i successivi tre” è un ottimo tasso. Inoltre, “se tanto mi dà tanto i tassi devono scendere”, ma in caso contrario, “considerando le ottime cedole“, che precisa essere “trimestrali, ottime per un flusso reddituale per chi è pensionato o cose del genere”; e considerando “la durata a 6 anni, che sono effettivamente pochi”, anche “se dovessero aumentare i tassi, non dovrebbe avere una grossa influenza” sui BTp valore, perché, conclude Landolfi, “il tasso è previsto che scenda dal terzo al sesto anno”, non tralasciando, tuttavia, tra gli aspetti positivi, anche “il premio di fedeltà“.