Seguendo la tendenza di molte rassegne, anche la seconda edizione del Family Festival di Fiuggi (25 luglio-1 agosto) ha visto molti documentari presentati in concorso. E uno di questi è stato laureato vincitore dalla giuria presieduta dal regista Alessandro D’Alatri: As We Forgive di Laura Waters Hinson, un documentario che racconta le storie di due donne ruandesi che accettano di incontrare e perdonare gli uomini che massacrarono le loro famiglie durante il terribile genocidio che insanguinò il Ruanda nel 1994 (oltre un milione di morti). Un’opera davvero commovente, vera ciliegina sulla torta di un festival cresciuto molto dalla prima edizione e che è interessante – oltre che per le opere che presente – per il clima che si instaura tra pubblico di famiglie (tante) e gli addetti ai lavori (non moltissimi, per fortuna), in un clima davvero di famiglia. A proposito del film vincitore, così ha spiegato il verdetto il “presidente” D’Alatri: «L’opera di Laura Hinson contiene tutti gli elementi innovativi di cui il Family Festival è portatore, in modo particolare i valori etici e morali spesso trascurati dal mercato cinematografico. Non abbiamo assegnato altri premi per sottolineare appieno il valore del progetto che ha vinto, nonostante siano stati molti i film da noi ritenuti meritevoli. Su tutti Snijeg (Snow), il film di Aida Begic sulla vita di un piccolo villaggio all’indomani della guerra in Bosnia». D’Alatri ha sottolineato la bontà delle scelte dei selezionatori del festival, «un lavoro qualitativamente elevato e coraggioso nella scelta di un parco così eterogeneo di film» e ha auspicato che i documentari ottengano una maggiore visibilità nei circuiti cinematografici italiani.
Il festival di Fiuggi si è concluso con un grande successo di pubblico: oltre 25.000 le presenze in una settimana, per i film proposti in anteprima e in concorso – con ampia gamma di target, dai film per bambini come la rassegna sulla famiglia nell’animazione o L’era glaciale 3, ai film più complessi per adulti e ragazzi sopra i 14 anni (come alcuni titoli in gara) ma anche per gli incontri e per gli spazi di gioco o relazione dedicati a bambini e famiglie. Tra i film, pochi purtroppo quelli che hanno già distribuzione: l’interessante Flash of genius con George Kinnear (sulla battaglia che intraprese il geniale inventore del tergicristallo contro la Ford, che gli rubò il brevetto, e le altre case automobilistiche), da domani nelle sale italiane, ovvero in bassa stagione, e Genova di Michael Winterbottom distribuito in autunno. Molti di più quelli che meriterebbero una circolazione. Nel programma del festival, interessante è stata la retrospettiva sulla figura del Padre (tra i titoli: Cielo d’ottobre, Big Fish, Il genio della truffa, Le chiavi di casa, Cinderella Man) e gli omaggi a Giovanni Guareschi: il documentario La vita di Giovannino Guareschi, la riproposizione di Don Camillo e la proiezione de La rabbia in due episodi, uno di Pier Paolo Pasolini e l’altro appunto di Guareschi che non si vedeva da tempo.
A margine di uno degli incontri è stata lanciata l’idea di un biglietto cinematografico per la famiglia. «Le famiglie con tanti figli hanno difficoltà ad affrontare la spesa del biglietto cinematografico» ha affermato D’Alatri. «È un peccato per le famiglie ma anche per il cinema: rinuncia ad una fetta di pubblico rilevante per numero e per valore strategico». La proposta di un biglietto famiglia è stata fatta propria anche da Mario Sberna, Presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose. «Porteremo la proposta all’attenzione del presidente dell’Agis» ha rimarcato Andrea Piersanti, direttore artistico del Family Festival. «Il cinema non deve dimenticare la famiglia, il primo driver dei successi al botteghino».
Piersanti ha sottolineato, al termine della manifestazione, come l’anteprima di L’era glaciale 3 (da fine agosto nei cinema italiani) gremita di bambini e genitori confermi le intuizioni del festival: «Siamo molto contenti: il rapporto con le major è importante per una manifestazione come la nostra. Abbiamo dimostrato che è possibile costruire momenti di incontro non banali fra il grande pubblico e le grandi produzioni in occasione delle anteprime, momenti che di solito sono dedicati a una platea di addetti ai lavori e di cosiddetti vip. In sala al Fiuggi Family Festival, invece, erano presenti le famiglie con i bambini. Un impatto caloroso ben diverso da una classica anteprima».