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Home » Esteri » Ucraina » Cacciari: “Italia e Ue succubi della Nato”/ “Siamo in guerra: Donbass come Trentino”

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Cacciari: “Italia e Ue succubi della Nato”/ “Siamo in guerra: Donbass come Trentino”

Secondo Massimo Cacciari l'Italia e l'Europa sono ancora troppo succubi della Nato e degli Usa: “siamo un Paese in guerra e quasi non se ne discute. Soluzioni? Donbass come il Trentino..”

Niccolò Magnani
Pubblicato 26 Aprile 2023 - Aggiornato alle ore 21:04
Meloni e Zelensky

Meloni e Zelensky (in collegamento) alla Conferenza Italia-Ucraina (LaPresse, 2023)

IL MONITO DI CACCIARI SULLA GUERRA: “ITALIA E UE SONO SUCCUBI DELLA NATO”

Nel giorno in cui a Roma si è tenuta la conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina – alla presenza della Premier Giorgia Meloni con in collegamento il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky – il filosofo Massimo Cacciari giudica l’evolversi degli eventi di guerra come un “ripetitivo” rincorrersi di drammi. Intervistato da “Il Riformista”, l’ex sindaco Pd di Venezia lancia il monito sulle ultime novità in arrivo dal fronte di guerra, specie dopo l’annuncio del segretario generale della Nato sull’imminente discussione per l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica: «c’è ormai un atteggiamento totalmente succube delle diplomazie e delle politiche occidentali nei confronti della Nato e degli Stati Uniti».


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Secondo Cacciari l’inizio di questa “sudditanza” scatta con l’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle: «Da quella risposta americana, e dai fenomeni di terrorismo planetario che ha generato. Da quel momento l’Occidente si è schierato con la sua capitale. Quella capitale era anche precedente, ma quell’attacco ha fatto sì che lo schierarsi con la capitale diventasse qualcosa di totale, globale, a differenza di quello che era stato in tutto il secondo dopoguerra». Secondo il filosofo, impegnato contro l’invio di nuove armi in Ucraina da parte dello Stato italiano, dentro la scomparsa delle singole autonomie è pienamente responsabile l’Europa: «L’Europa ormai è totalmente afona in politica estera. Non ha nessuna linea, non ha nessuna ostpolitik, non ha nessuna politica mediorientale, nessuna politica mediterranea. Quale ruolo potrebbe giocare sui grandi conflitti internazionali, primo fra tutti quello americano-cinese?». Secondo Cacciari non vi è discussione in merito all’origine della guerra, vi è un aggredito (Kiev) e un’aggressore (Mosca), mentre la discussione vera viene «silenziata»: «sul fatto che l’Italia è in guerra. L’Europa è in guerra. Lo siamo perché a dichiarare guerra all’aggressore russo, che con questa folle azione si è suicidato, è la Nato. E qui torniamo all’obbedienza assoluta alla “capitale”. Per mettere fuori legge la guerra sarebbe necessario che uno Stato anzi, ogni Stato, assumesse nella Costituzione la necessità, non l’opzione, di perseguire ogni forma di dialogo, escludendo la guerra, nella risoluzione dei problemi». In merito alla Russia, per Cacciari occorre prendere il “toro per le corna”: «resto convinto che se vuole salvarsi, deve accettare le posizioni iniziali di Zelensky, quelle con cui ha vinto le elezioni: autonomia della Crimea, una soluzione del Donbass tipo quella del Trentino Alto Adige, cioè provincia autonoma in Ucraina e infine una trattativa per la collocazione politico-militare dell’Ucraina che non comporti l’installazione di basi strategiche nucleari della Nato nel territorio ucraino».


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CACCIARI: “BASTA PARLARE DI FASCISMO-ANTIFASCISMO, INUTILE”

Il primo vero passo per creare quei tanto agognati “Stati Uniti d’Europa”, secondo Massimo Cacciari, è che la Ue riconosca la necessità di discutere della propria dipendenza totale (o quasi) dalla Nato e dagli Stati Uniti: «l’Europa, che al momento non è una casa comune. Casa comune che va costruita sui principi dei padri fondatori: solidarietà e sussidiarietà. Solo così potranno nascere gli Stati Uniti d’Europa, ma soprattutto quel soggetto politico unico e che potrebbe esercitare un ruolo di mediatore in una situazione come il conflitto ucraino. Ma qui so di sconfinare nel regno dell’utopia. Quanto mai necessaria, ma tale resta, purtroppo. E in questa situazione non possiamo escludere una prospettiva apocalittica».


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L’ex dem critica la grave carenza di pensiero critico serio nel nostro panorama culturale e intellettuale, anche se ammette «c’è ancora chi si sforza di esercitarlo. Questa è responsabilità di ciascuno di noi, dall’ultimo al primo. Ci sono giornali, stampa, televisioni che vanno tutti praticamente in un solo senso, però nessuno ti viene a casa e ti mette in galera se pensi e dici cose diverse. Tutto sommato, quel principio illuminista della libertà del pensiero nelle nostre comunità ancora sussiste». Mancano però le sedi e le aree dove esercitare tale libertà di pensiero critico: «mancano i partiti, manca un po’ tutto per rendere pubblico un pensiero critico. Tuttavia c’è la responsabilità individuale e quella non te la toglie nessuno, cosa che non è avvenuta, del tutto, neanche durante il nazismo o il fascismo». Già, la dittatura fascista: secondo Cacciari, che pure non lesina fortissime critiche ad alcune parti del Governo Meloni, smonta una volta per tutte le “litania” di una sinistra che accusa il Centrodestra di essere neo-fascista. «C’è un uso dell’antifascismo per coprire le totali assenze strategiche, politiche, organizzative che sono andate sempre più evidenziandosi nel corso dell’ultima generazione. Gli uni insistono sul fascismo/antifascismo per coprire le proprie deficienze, e dall’altra parte c’è qualche idiota che continua a pensare che il significato del fascismo possa avere ancora un qualche valore», conclude sul “Riformista” il filosofo Cacciari.

Tags: Massimo CacciariVladimir PutinVolodymyr Zelensky

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