La mentalità rossonera è stata per oltre un ventennio quella dettata dal suo presidente che, forte del credo “vincere e convincere” ripetuto come un mantra, predicava l’esigenza di trionfi nazionali ed internazionali da raggiungere attraverso la spettacolarità, che da sempre è la vocazione del Milan formato Berlusconi. Una linea questa che ultimamente sembra andare un po’stretta a Clarence Seedorf che ha commentato il primo giro a vuoto casalingo del Milan-samba precisando che, anche a scapito del bel gioco, l’obiettivo è solamente uno, vincere: “Visto che in casa l’anno scorso abbiamo vissuto un po’ di situazioni negative, non volevamo cominciare così – ha spiegato l’olandese -. Il risultato è fondamentale perchè ti dà tranquillità. Contro il Bologna non abbiamo giocato male ma abbiamo perso. Preferisco giocar bene e vincere oppure non giocare troppo bene e vincere lo stesso”. Niente allarmismi, nonostante c’è chi già vuole leggere tra le righe un sintomo di una crisi all’interno dello spogliatoio. Non crediamo sia così, anche se fa specie il fatto che un altro uomo simbolo del Milan, la bandiera societaria per eccellenza Paolo Maldini, ieri abbia ribadito il concetto aziendale: “Dobbiamo giocare bene e di conseguenza arriveranno anche i risultati”. Una cosa è certa: la fuoriserie rossonera doveva partire a mille invece si è fermata già al primo giro. Col bel gioco o no, ora come ora, la necessità è solo cambiare rotta.
Diretta/ Bologna Caldiero Terme (risultato 0-0) streaming video tv: via all'amichevole! (oggi 27 luglio 2024)