«Il primo obiettivo è tornare in Champions. Poi Roberto Baggio ha fatto 318 gol, me ne mancano 19 per superarlo… Devo stare bene, il resto viene sempre di conseguenza». Ha esordito così Filippo Inzaghi, nella conferenza stampa in suo onore e del suo 300esimo gol. «Quando penso ai gol penso solo ad Atene – continua il bomber del Diavolo – il secondo in particolare: bella palla di Kakà, non era difficilissimo, ma ho tirato da una posizione abbastanza angolata. Quei gol lì sono i più belli. Tecnicamente ce ne sono stati altri migliori. Ma quei due… ». Momenti belli ma anche “meno belli” come la notte di Manchester in cui la palla non voleva entrare: «Quando penso alla notte di Manchester – continua – in Champions contro la Juventus… Perchè dovevo trovare proprio Buffon? Ma poi il destino mi ha regalato Atene. Fare gol in finale di Champions… Non ho dormito per dieci notti!».
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Una battuta quindi su un’eventuale chiamata in Nazionale di Lippi: «Alla mia età è difficile pensarci ma, se mi dovessero chiedere di tornare, non potrei dire di no». Inzaghi riscrive poi mentalmente un elenco dei giocatori più forti che ha incontrato nella sua lunga carriera: «I due avversari più forti li ho ritrovati al Milan: Maldini e Nesta. I portieri non mi preoccupano. Certo che trovarsi davanti Julio Cesar… Ma se io sto bene la palla giusta prima o poi capita in partita. Per quanto riguarda i compagni, ne ho avuti di incredibili ma se devo fare un solo nome scelgo Kakà: abbiamo una grande intesa». Una battuta infine su un eventuale data del ritiro: «Mi piacerebbe smettere quando non mi sento più così. Sarà un giorno difficile, ma con la mia carriera devo smettere nel momento giusto. Dovrò decidere io quando, non voglio che debbano essere gli altri a scegliere per me. Non ho pensato a quando smetterò, ma vorrei restare in questo mondo. Se il Milan vorrà proseguire con me ne sarò ben lieto».