Il pareggio della Juventus contro il Milan, oltre ad aver chiuso quasi definitivamente i giochi Scudetto, ha ridato un po’ di serenità a tutto l’ambiente bianconero. La Vecchia Signora, infatti, ha dimostrato di saper tenere testa alle big. La questione allenatore rimane comunque all’ordine del giorno. Lo stesso Ranieri è risultato un po’ infastidito a fine gara: «Voglio portare i ragazzi sempre più in alto, poi pensassero quello che vogliono e mi facciano sapere – spiega l’allenatore della Juventus – leggo di Gasperini, di Spalletti, di come fanno giocare Diego. Io lo metterei dietro una punta, o dietro due: perché si inserisce bene, il Gerrard della Juve, un grande campione, ma una squadra è composta di altro, di storia, di sconfitte e vittorie. Comunque il suo acquisto l’ho avallato io, come del resto è sempre successo». Quindi ancora su Gasperini: «Secco, Castagnini e Sandreani erano a Bergamo a vederlo? Sì, perché non lo conoscono…». Poi, una breve analisi della stagione: «Sfiducia della società? Contestazioni? Giocatori contro? Noi parliamo solo sul campo, poi ci sta che lo spogliatoio sia caldo, ma è stato tutto esagerato. Era voglia di reagire, niente di anormale. Roba di calcio. Poulsen? E’ arrivato con la pubalgia, e abituarsi al calcio italiano non è facile. Ora è in crescita. Io vi sembro sereno? E’ perché so di essere dalla parte della ragione, quando sai di aver lavorato bene… ».
Infine uno sguardo al futuro: «Ho la fiducia della società e vado avanti per la mia strada. Io me la sto godendo, due anni alla Juve con il progetto di costruire la grande Juve, mattone dopo mattone. All’estero certe pressioni non ci sono, ma se sono qui è perché sono abituato a conviverci. Diego? Ho sempre detto che gli acquisti sono concordati con la società. Se ha firmato e non me l’hanno detto, c’è qualcosa dietro».