Queste prime settimane di calciomercato bianconero hanno evidenziato alcune linee guida sulle possibili operazioni in entrata e uscita che la Juventus dovrebbe compiere. In partenza c’è Poulsen che ha rifiutato la Turchia, nonostante un ingaggio importante (4 milioni di euro a stagione), mentre Tiago continua a ripetere che vuole rimanere. Ferrara è pronto a tenerli (uno per l’esperienza, l’altro perché potrebbe riscattarsi con il modulo a 3 centrocampisti), ma la società vuole alleggerire il parco stipendi. Alla fine resteranno tutti e due, almeno fino al mercato di gennaio. Si cerca una soluzione per Almiron (proposto un prestito anche alla Samp, che ha chiesto Marchionni). In attacco resta anche Trezeguet: da una parte il bomber francese vuole giocarsi il posto, dall’altra la Juve non ha individuato un attaccante forte (Giuseppe Rossi costa troppo) per sostituirlo.
Se sulla corsia di destra le trattative sono ferme (si lavora in prospettiva con Santacroce perché Secco ha ribadito che con Zebina e Grygera la Juve è a posto), su quella di sinistra la società ha fatto capire di non avere ancora le idee chiare. L’ipotesi di scambio Grosso-Camoranesi, formulata dal Lione, ha bloccato ogni trattativa per il rientro in Italia dell’ex difensore dell’Inter, mentre per quanto riguarda Dossena le richieste del Liverpool sono considerate troppo eccessive. Pasqual non si muove da Firenze.
E De Ceglie? La dirigenza è sicura del suo valore, ma vuole anche coprire con un giocatore d’esperienza la fascia. Anche in questo caso tutto lascia presupporre che nella prossima stagione la corsia di sinistra sia appannaggio di Molinaro e De Ceglie. Da questo punto di vista i tifosi non hanno compreso la decisione di non riportare Criscito a Torino.