L’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, è voluto intervenire di persona spiegando il perché dell’ormai imminente addio di Kakà a Milanello. «Non possiamo permetterci di perdere 70 milioni l’anno – il numero 2 di Via Turati alla Gazzetta dello Sport – le motivazioni della partenza di Kakà sarebbero economiche: il Real fattura quasi il doppio del Milan, ha uno stadio di proprietà, non divide incassi e ricavi dei diritti tv con le altre squadre, è aiutato da un regime fiscale che permette di offrire ai giocatori ingaggi più alti spendendo la stessa cifra lorda: due milioni diventano un milione nelle tasche di un giocatore in Italia, uno e mezzo in Spagna». Quindi Galliani ritorna sulla trattativa con il City: «Al Manchester City Ricky non voleva andare, a Madrid invece andrebbe. Non esiste la soluzione Chelsea: Kakà va al Real o resta al Milan. Questa è la sua volontà e stiamo facendo tutto in pieno accordo. La trattativa con il Real esiste, ma l’accordo non è fatto».
L’ad lancia poi un messaggio ai supporters del Diavolo: «Voglio tranquillizzare i tifosi: non stiamo smobilitando e neppure ridimensionando. Non è che cediamo Kakà e non prendiamo nessuno. Se andrà via Kakà, arriverà un grande attaccante, che non sarà ne Amauri ne Adebayor. Sarà un grande attaccante. Posso aggiungere che sarà una mezzapunta: in fondo giocheremo con il 4-3-1-2, e se partirà Kakà servirà uno che gioca nella sua posizione». Infine Galliani conclude parlando dell’indiscrezione riguardante la probabile cessione della società: «Berlusconi non vuole vendere, ma non c’è mai stata un’offerta per la quota di maggioranza. Ci sono stati interessamenti per quote di minoranza, però una trattativa non è mai stata aperta. In Milan è pronto a ripartire – termina – tante volte ci hanno dato per finiti e abbiamo ricominciato a vincere».