Finisce 0-0 il primo tempo tra Ucraina e Svezia. Allo stadio Nazionale di Kiev, le due formazioni danno vita a una prima frazione decisamente sottotono per buona parte del tempo, salvo poi allungarsi e creare occasioni vere nel finale. Per 37 minuti buoni la cosa migliore che si vede è la stretta di mano iniziale tra i due capitani Ibrahimovic e Shevchenko, presente e passato del Milan. Sheva è in campo: Blokhin scompagina le indiscrezioni della vigilia e lascia fuori Dedic, preferendo l’esperienza dell’ex rossonero. Che, però, non si vede quasi mai. Si inizia nervosi: l’Ucraina è sostenuta dal pubblico di casa e prova subito a fare la partita, ma deve anche sottostare alla maggior qualità degli avversari, che con la linea di mezzepunte riesce a dare fastidio ai centrali. La prima occasione è svedese: Ibra si allarga a sinistra e mette in mezzo, il cross è buono ma un po’ troppo su Pyatov, che esce e con il pugno allontana. L’Ucraina però risponde: Shevchenko viene ottimamente liberato da Voronin, arriva solo ma decentrato davanti a Isaksson ma conferma che l’istinto dei giorni migliori non c’è più: palla a lato, e non di poco. Per larghi tratti si procede a lanci lunghi facili preda delle difese, non c’è la pazienza di giocare palla a terra e lo spettacolo ne risente. Cambia tutto al 37′, improvvisamente, come un temporale di agosto: Konoplyanka da sinistra si accentra rapido e prova il destro a giro, a lato non di molto. Un minuto dopo Shevchenko ha la palla buona, ma la difesa respinge; ancora il capitano dell’Ucraina che mette in mezzo, Yarmolenko calcia a botta sicura con il sinistro ma ancora il muro scandinavo c’è. E’ il segnale per la Svezia: ripartenza veloce, Sebastian Larsson arriva al cross da destra e Ibrahimovic sfugge per la prima volta alla marcatura asfissiante dei due centrali: colpo di testa da solo, palla schiacciata che termina sul palo esterno. L’Ucraina si spaventa, e con un gran finale legittima un primo tempo che meriterebbe di chiudere avanti: Voronin trova la posizione tra le linee, Elm e Kallstrom non lo tengono mai e i padroni di casa dilagano. L’ultima occasione è per Konoplyanka: Gusev da destra lo pesca splendidamente sul secondo palo, l’esterno numero 19 sceglie la botta al volo che termina alta da ottima posizione. Cakin fischia la fine del tempo, un sollievo per la Svezia che sicuramente deve rivedere un paio di cose se non vuole lasciare per strada punti importanti, l’Ucraina rientra rinfrancata sapendo che è sulla buona strada per i tre punti, serve solo maggior precisione sotto porta.
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