Oggi pomeriggio lo storico stadio di Murrayfield, ad Edimburgo, ospita Scozia-Italia di rugby, partita valida per la seconda giornata del Sei Nazioni 2013. C’è grande attesa per gli azzurri, perché per una volta partiamo forse favoriti, pur tenendo conto del fattore campo avverso: l’Italia infatti è nona nel ranking mondiale, mentre la Scozia è dodicesima. Anche il bilancio degli scontri diretti è più equilibrato rispetto a quelli con le altre rivali del massimo torneo europeo: su 19 precedenti, la Scozia ne ha vinti 12 e l’Italia 7. Per parlarci chiaro, da quando l’Italia è entrata nel Torneo, cioè nel 2000, questa è stata spesso la gara decisiva per evitare l’ultimo posto in classifica, e con esso il famigerato Cucchiaio di legno. Molti dei ricordi più belli dell’Italia nel Sei Nazioni sono legati a partite contro la Scozia, a partire dal trionfale debutto proprio nella prima partita del 2000, quando gli azzurri batterono la Scozia che l’anno prima aveva vinto l’ultimo Cinque Nazioni. Fu l’inizio della crisi per il XV del Cardo, che è stata la Nazione britannica che ha fatto più fatica con il passaggio al professionismo. Poi è indimenticabile la vittoria ottenuta a Murrayfield nel 2007, che ancora oggi è l’unica per l’Italia in trasferta, e pure l’anno scorso l’unica vittoria degli azzurri è arrivata contro gli scozzesi, 13-6 a Roma. Dunque possiamo giocarcela, e l’obiettivo della vittoria è certamente raggiungibile se giocheremo come domenica scorsa.
Già, domenica scorsa: la vittoria contro la Francia all’Olimpico potrebbe avere proiettato l’Italia in una nuova dimensione. Un successo meritato e ottenuto tramite il gioco, contro i vice-campioni del Mondo e sulla carta grandi favoriti per la vittoria finale del Torneo, spalanca ora per l’Italia nuove prospettive. Però, per fare veramente il definitivo salto di qualità, sarà fondamentale dare continuità a quella vittoria: per dirla con i commenti (invidiosi?) dei francesi, “l’Italia sarà grande quando non tratterà più come un evento storico un successo contro di noi”. Concetto ribadito anche da vittorio Munari nell’intervista di presentazione che ci ha concesso in esclusiva (clicca qui per leggere). In effetti, solo una volta abbiamo vinto due gare nella stessa edizione, e successe appunto nel 2007, quando al successo in Scozia unimmo quello interno contro il Galles. Ora l’obiettivo è quello di centrare il traguardo dopo sole due partite: a quel punto potrebbero aprirsi prospettive che per l’Italia erano sempre state impossibili. Di certo la Scozia non è in grande forma, come dimostra la sconfitta (38-18) contro l’Inghilterra, ma dovremo stare attenti alla loro velocità e anche al nostro atteggiamento: quello di oggi sarà un esame di maturità, e il c.t. Jacques Brunel lo attende con ansia per poter affermare che l’Italia ha davvero svoltato. Di certo l’entusiasmo non manca, come dimostra il fatto che l’Olimpico è già tutto esaurito per le prossime due partite casalinghe. La partita di oggi sarà speciale per Andrea Lo Cicero e Leonardo Ghiraldini, che toccano rispettivamente la quota di 100 e 50 presenze in Nazionale. Entrambi giocheranno con una maglia con cuciture speciali, e soprattutto per Lo Cicero sarà un evento indimenticabile, perché è il secondo azzurro ad arrivare in tripla cifra dopo Alessandro Troncon. Ci attendiamo molto dalle nostre punte di diamante, cioè Luciano Orquera come apertura, il capitano Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni, non a caso autori delle due mete azzurre contro la Francia. Per la Scozia invece l’obiettivo è chiarissimo: vincere, altrimenti il cucchiaio di legno sarebbe più vicino. La loro situazione non è molto positiva, come dimostra il fatto che hanno da due mesi un allenatore ad interim, l’australiano Scott Johnson. Tra poco sapremo se sapremo sfruttare questa situazione per concedere il bis in questo Sei Nazioni: Scozia-Italia sta per cominciare, seguitela con noi…
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