Leo Messi a cuore aperto ad un evento promozionale per il lancio della sua community su Facebook. Tutti si chiedono cosa è successo al Barcellona in questo periodo, Messi risponde così: “Dobbiamo dare di più. Noi sappiamo quali sono i problemi, ma sono questione nostre. Ne abbiamo parlato nello spogliatoio. Abbiamo bisogno di migliorare, ne siamo coscienti. Abbiamo subito brutte sconfitte, dobbiamo cambiare questa situazione”. Per farlo, sarebbe fondamentale passare il turno in Champions League: “Quella con il Milan è una partita decisiva in questo momento. Speriamo di vincere, crediamo alla remuntada. Sarà difficile, ma cosi come loro hanno vinto là noi possiamo farlo in casa. Abbiamo fiducia”. Un suo gol aiuterebbe, ma finora non è riuscito a segnare su azione ad alcuna squadra italiana (in 9 partite solo 3 gol su rigore): “Le squadre italiane si chiudono molto. Giocano spesso con due linee di quattro dietro ed è difficile trovare spazi. Ma credo sia un dato statistico. E spero di rompere il tabù martedì prossimo”. Un’altra curiosità inevitabile è quella di chiedergli quanto influisce l’assenza di Vilanova sul calo di risultati dei blaugrana: “È una questione che ci ha toccato da vicino, ma non possiamo dare la colpa a questa cosa. Siamo un gruppo forte, uno spogliatoio unito”. Maradona si è proposto come futuro allenatore del Barcellona. Ecco cose ne pensa il suo erede, non proprio entusiasta dell’idea: “Con lui l’esperienza in nazionale è stata buona, anche se non abbiamo raggiunto gli obiettivi. Ma da qui a vederlo nel Barcellona ce ne passa…”. Inevitabile un commento sui grandi rivali: il Real Madrid, vittorioso ieri a Manchester, e Cristiano Ronaldo: “Se penso di essere meglio di lui? Ho già risposto molte volte. Non giochiamo per essere uno meglio dell’altro, ma per vincere titoli. Sono solo questioni legate al giornalismo, non a noi due. Il Real ha dimostrato di essere molto forte in quest’ultimo periodo. Ci ha battuto due volte e ora è ai quarti. Può arrivare lontano, può vincere la Champions”. Le ultime considerazioni sono più personali, a partire dalle motivazioni che lo tengono ai vertici: “Ogni anno cerco insieme al Barcellona di conquistare più titoli possibili: la motivazione è solo questa, è semplice”. Ci vorrebbe anche un grande successo con la Nazionale argentina per lanciarlo definitivamente ai vertici del calcio mondiale di tutti i tempi, magari un Mondiale conquistato a casa degli stirici avversari brasiliani.
Ecco il suo pensiero su Brasile 2014: “Il Mondiale è il sogno di ogni calciatore, sarebbe il massimo. Ma siamo ancora lontani, non pensiamo ancora a quello. Pensiamo a qualificarci e a formare un gruppo forte e solido. Piano piano dobbiamo migliorare, ma non pensiamo ancora a Brasile 2014”.