Concede il bis Giovanni Visconti. Il corridore siciliano della Movistar vince con una splendida azione solitaria la Caravaggio-Vicenza (214 km), diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2013. Uno scatto eccezionale sulla salita in programma a 15 km dall’arrivo, e per tutti gli altri corridori non c’è stato altro da fare che sprintare per il secondo posto, che è andato al lituano Ramunas Navardauskas davanti allo sloveno Luka Mezgec. Un finale da ricordare, che ha esaltato un campione del ciclismo italiano che abbiamo ormai definitivamente recuperato ai massimi livelli dopo un anno difficilissimo anche per motivi extra-sportivi. Per Visconti è il bis dopo il successo di domenica sul Galibier, due vittorie tecnicamente molto diverse ed altrettanto significative. Nessun problema invece per l’altro siciliano che sta esaltando i tifosi italiani in questa Corsa Rosa: Vincenzo Nibali ha difeso la maglia rosa in una tappa nella quale la classifica generale non ha registrato cambiamenti.
La fuga da lontano della tappa di oggi ha visto protagonisti il russo Belkov (vincitore della tappa di Firenze), il belga Dockx, l’australiano Durbridge e il colombiano Rubiano, che per il lunghissimo tratto in pianura hanno avuto sostanzialmente via libera, con il gruppo che si è limitato ad evitare che il vantaggio assumesse proporzioni eccessive. Da segnalare che Mark Cavendish ha vinto le due volate del gruppo per la quinta posizione nei traguardi volanti, raccogliendo qualche punto per la maglia rossa. La corsa però si è accesa sulla salita di Crosara: tra i fuggitivi resta davanti il solo Rubiano, mentre da dietro arrivano su di lui prima Danilo Di Luca, e poi soprattutto uno scatenato Giovanni Visconti. E’ proprio il siciliano a passare in testa sotto lo striscione del Gpm, già da solo, mentre le rampe di questa salita stretta e ripida fanno male ai velocisti, che anche oggi hanno dovuto alzare bandiera bianca. Visconti è scatenato e prosegue a gran ritmo anche in discesa e nel tratto pianeggiante verso Vicenza. Dietro ci sono alcuni scatti – tra cui quello di Felline – ma l’uomo della Movistar è davvero irraggiungibile e solo una curva presa male (a meno di 2 km dall’arrivo) gli fa passare un brutto momento.
La superiorità del tre volte campione italiano è però indiscutibile, e può godersi il trionfo nel rettilineo d’arrivo. Dietro di lui è da segnalare che nella volata di gruppo Navardauskas (già vincitore della tappa del Vajont) ha esultato quando ha tagliato il traguardo in prima posizione, precedendo Mezgec e il padrone di casa Filippo Pozzato. Purtroppo per lui, però, davanti era già arrivato il vero vincitore di giornata…
(Mauro Mantegazza)