Ha assunto contorni ancora più tragici la drammatica vicenda della pallavolista olandese Ingrid Visser e del suo compagno Lodewijk Severein, i cui cadaveri erano stati trovati due giorni fa in una piccola località vicino a Valencia, in Spagna. Infatti è stato arrestato Juan Llorente Cuenca, il direttore sportivo del Murcia negli anni un cui la Visser giocò nella squadra spagnola (dal 2009 al 2011). Un progetto ambizioso, affondato però fra debiti e stipendi non pagati. Si dice che la stessa Visser vantasse ancora un credito di 40.000 euro verso la sua ex squadra, ma questa voce va ancora confermata. Di certo l’olandese era rimasta legata alla città, tanto da tornarci per una cura contro l’infertilità che aveva funzionato: era infatti incinta di tre mesi quando è morta, altro elemento che rende ancora più triste la vicenda. La coppia era arrivata a Murcia il 13 maggio per una visita di controllo ma anche per un appuntamento con un avvocato, forse per questioni d’affari per soldi che avevano prestato a Cuenca e che non sarebbero più stati restituiti, legati all’acquisto di una cava di marmo (ovviamente punti che andranno verificati con precisione da parte degli inquirenti) appartenente in realtà all’ex presidente della squadra di pallavolo iberica. Due giorni dopo la Visser e Severein dovevano rientrare in Olanda: quando non l’hanno fatto, è scattato l’allarme. Due settimane di ricerche, nelle quali è stato accertato che l’avvocato ha accompagnato i due all’appuntamento con Cuenca, ma al momento il legale sembra estraneo alla vicenda. La polizia ha interrogato l’ex d.s., che ha collaborato indicando la casa dove i due olandesi sono stati torturati, uccisi e fatti a pezzi e il luogo dove i loro cadaveri straziati sono stati abbandonati. Arrestati anche due rumeni, che sarebbero i complici di Cuenca nonché autori materiali del brutale delitto. Ieri il giudice di Valencia ha commutato in arresto il fermo del dirigente sportivo.