Questa settimana per il ciclismo sarà caratterizzata soprattutto dal Giro di Svizzera, che è scattato sabato scorso e si concluderà domenica prossima al termine di nove giorni di gara caratterizzati da percorsi solitamente impegnativi, come è d’altronde facile aspettarsi in quello che è probabilmente il Paese alpino per eccellenza. La corsa a tappe elvetica è tra le più importanti storicamente nel calendario internazionali, e collega idealmente il Giro d’Italia finito da non molto al Tour de France che inizierà a fine mese. Ieri si è disputata la seconda tappa, con arrivo in salita a Crans Montana: ha vinto l’olandese Bauke Mollema, ma grande protagonista è stato Ryder Hesjedal, che con la sua azione ha conquistato il quarto posto di tappa ma soprattutto il secondo in classifica generale alle spalle soltanto di Cameron Meyer, che sabato aveva vinto il prologo di apertura. Bene anche Giovanni Visconti, che ora è quarto in classifica generale, e tra i migliori abbiamo anche tanti altri italiani, da Moreno Moser a Domenico Pozzovivo, da Diego Ulissi a Michele Scarponi. Oggi invece è in programma la terza tappa, che porterà la carovana da Montreux a Meiringen in 203 km. Si passerà dunque dalla Svizzera di lingua francese a quella di lingua tedesca, ma soprattutto ancora una volta il percorso meriterà grande attenzione dal punto di vista strettamente ciclistico: infatti, sarà quasi interamente vallonato, e soprattutto a 19 km dall’arrivo sarà posto un Gpm di prima categoria, decisivo per l’esito finale della tappa e probabilmente importante anche per la classifica. Da lì all’arrivo sarà quasi tutta discesa, anche se molto irregolare, intervallata pure da altri due brevi tratti in salita: di pianura se ne parla solo a circa 2 km dall’arrivo. Si annuncia quindi uno spettacolo interessante.