Nelle ore di vigilia del primo grande incontro della Serie A del Campionato di quest’anno, parla ai microfoni della Gazzetta dello Sport Luca Toni, attaccante del Verona, stasera impegnato nell’anticipo contro il Milan. Tra le domande ricorda quando nel era a un passo dal vestire la maglia rossonera, prima di partire poi alla volta di Monaco. Già perchè in quella famosa primavera l’emiliano stava per entrare a Milanello ma alla fine Rummenigge ebbe la meglio e se lo portò via per farne il nuovo idolo del Bayern. Per Toni questa sarà una serata speciale: l’entusiasmo e la voglia di dare spettacolo coi colori giallo blu è tanta:”Sarà un giorno speciale: stadio pieno, tifo alle stelle. Vorrei iniziare col botto”. Per lui poi questa partita ha un sapore particolare, la memoria va subito ai contatti avuti con Galliani per vestire la maglia rossonera. Ma all’epoca il ds di Milanello aspettò troppo a lungo l’ok del presidente Berlusconi e l’affare sfumò. Ma bando ai ricordi, ora tutte le emozioni sono concentrate sulla partita di stasera: per il Verona si tratta di colmare un attesa durata 11 anni e il voglia e le qualità per fare tanto e bene ci sono tutte. La vigilia del match però è stata offuscata dalla polemica sui cori razzisti, e a proposito Toni è lapidario:”Il buon senso vincerà e non si deve uscire dal campo: la risposta più forte è l’indifferenza. I buu razzisti vanno ignorati, non bisogna darla vinta a quattro sfigati”.A proposito di Balotelli, oggetto di questa bufera, ricorda che i primi ad essere insultati solo quelli che sono più temuti: “Balotelli in campo è un campione, Forse gli manca il definitivo salto di qualità interiore ma è giovane”. Spuntato fuori il nome di Supermario il confronto è inevitabile: Luca Toni aveva debuttato nel 2000, Balotelli quasi 8 anni dopo, ci si chiede può parlare di una continuità nel modo di fare calcio in Italia. La risposta è negativa: mentre prima si esaltavano le qualità tecniche di un giocatore, oggi si predilige invece le qualità fisiche. Sono parole tristi queste: per Toni l’Italia è rimasta indietro rispetto alle altri nazioni e la qualità della Serie a si è abbassata. Non tutto il male vien per nuocere precisa subito:”oggi c’è più possibilità di emergere”. È proprio questa la speranza dell’attaccante per il suo Verona, per il quale ha pure dimezzato il suo stipendio per giocare: “Ho guadagnato tanto nella mia carriera e non gioco per soldi. Io voglio essere protagonista e il Verona mi ha convinto con il suo progetto”. A 36 anni la passione non si è ancora spenta:”Correre dietro a un pallone, segnare, gioire e soffrire in uno stadio è stata tutta la mia vita e finché mi divertirò continuerò a farlo. Io comprendo la voglia di Totti, Del Piero, Di Natale che non pensano a mollare: a fine stagione deciderò se andare avanti ma so che certe sensazioni te le può dare solo il calcio e ci penserò bene prima di lasciare “. E poi? Magari lo vedremo su qualche panchina oppure no: Luca non ci ha ancora pensato ma per ora non riesce a vedere un futuro in cui non ci sia il calcio. Una lealtà e un entusiasmo incredibili animano ancora questo emiliano, all’ennesimo nuovo inizio. Stasera la sua occasione per farci ricordare le emozioni regalateci ai mondiali e non solo. Le luci del Bentegodi si accenderanno alle 18, il tifo è già caldo, diamo il via a un’altra splendida stagione calcistica.