Meno di un minuto per segnare, più di novanta per vedere giocare gli avversari e sprecare il vantaggio iniziale. Una partenza così per l’Udinese di solito è oro colato, letale per gli avversari. Oggi poteva essere ancora più efficace con la coppia Muriel, Maicosuel, per freschezza e vitalità. Il colombiano però si dimostra ancora una volta inconcludente, lezioso e piuttosto solitario nelle sue iniziative, il Mago invece dopo il gol predica nel deserto, qualche accelerazione, qualche tentativo di scambio ma poco di più. È il Chievo a cercare con più insistenza il pareggio, e meritatamente lo trova al 13’ con Pellisier, e prima della fine del tempo trova anche il vantaggio grazie a Rigoni. È il centrocampo friulano oggi ad essere sotto accusa, poco filtro, poca qualità, poca capacità di costruire, Guidolin, che a fine partita dichiara: “se una squadra regala un tempo l’allenatore non ci ha capito un tubo” e il primo indiziato fra gli errori del tecnico (oltre al modulo) è Lazzari, oggi gravemente insufficiente e sostituito nell’intervallo da capitan Di Natale, tenuto inizialmente a riposo ed entrato per cercare di rimediare lo svantaggio. Ma nemmeno il bomber friulano riuscirà a ribaltare una partita cominciata benissimo e rovinata da un atteggiamento molle, di sufficienza, a tratti presuntuoso e nel finale anche piuttosto nervoso. Guidolin insiste che è solo un problema di testa, lo diceva anche l’anno scorso, nascondendo però una condizione fisica evidentemente inadeguata, quest’anno sembra aver ragione, anche se viene da domandarsi alla testa di chi si referisce? Quella dell’allenatore pare essere fin troppo convinta e allo stesso tempo confusa, resiste ancora il 3-5-1-1 ad inizio partita e, gol a parte, frutto di casualità ed ingenuità avversaria, mostra ancora tutti i suoi limiti, con un centrocampo così folto non si possono perdere così tanti palloni a centrocampo e non è ammissibile che a proporre il gioco siano spesso i difensori. Ma è anche l’ennesima partita di questa stagione che vede un cambio di modulo e un conseguente aumento della mole di gioco e delle occasioni, il 4-3-1-2 ha portato Maicosuel e le fasce più vicine ai due attaccanti e solo una scarsa convinzione, ma anche una buona difesa del Chievo hanno impedito ai friulani di agguantare un pareggio che forse poteva anche essere meritato nel secondo tempo. Sotto accusa è anche la testa di qualche calciatore, sicuramente Lazzari oggi non è sceso in campo con spirito e corpo adeguati, Muriel a tratti ha ricordato il classico ragazzino dell’oratorio che tutti odiano per la sua testardaggine e mancanza di collaborazione ed infine Kelava, il ragazzo è sfortunato e chissà quanti friulani hanno sperato di vederlo segnare all’ultimo minuto quando anche lui è salito in area per l’ultimo calcio di punizione, anche oggi il portiere ha preso due gol calcolati al millimetro, ma anche oggi non è parso un portiere del tutto affidabile, soprattutto sul secondo gol vien da chiedersi perché fosse così lontano dalla porta, deviazione di Danilo a parte, tiro finito a fil di traversa, ma se fosse stato sulla linea difficilmente il pallone sarebbe entrato. Comunque quello che può fare adesso il tifoso Udinese è sperare che la promessa del suo allenatore, serio, affidabile nel lungo periodo, concreto come pochissimi in Italia sia seguita dai fatti, a fine partita oltre al mea culpa Guidolin ha anche dichiarato: “devo essere io a dover cambiare la rotta”. Non del tutto facile capire se cambierà uomini o modulo, certo è che qualcosa dovrà essere modificato e che i giocatori entro martedì sera dovranno cambiare mentalità, la partita in casa contro il Genoa è l’occasione di una scossa, il tifoso bianconero si augura inoltre di non dover vedere mai più sprecato così un inizio tanto “magico”.
Voto partita: 7 non concorderanno i tifosi friulani, ma sforzandosi di guardarla dall’esterno la partita è stata divertente. Pimpante il Chievo che non si è scoraggiato ma anzi ha trovato subito il bandolo della matassa.
Voto Chievo: 8 Un inizio così è un incubo per qualunque squadra, contro l’Udinese poi è paragonabile al morso di un serpente velenoso, ma il Chievo, grazie a un intramontabile Pellissier riesce a recuperare lo svantaggio, di vincere e far risultare l’impresa anche piuttosto semplice.
Voto Udinese: 5 un suicidio collettivo quello intrapreso contro il Chievo, la nave parte con il vento in poppa, ma si schianta appena uscita dal porto, il capitano non abbandona la nave e si assume le sue responsabilità, speriamo che recuperi in fretta perché martedi si gioca di nuovo.
Voto arbitro: 5,5 nessun errore clamoroso, ma da subito imposta una direzione molto severa, troppi cartellini per una sfida combattuta ma non particolarmente cattiva.
(Giovanni Bellina)