I casi di positività al doping di Danilo Di Luca e Mauro Santambrogio, emersi a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, erano state le uniche macchie di un bellissimo Giro d’Italia 2013. Il futuro dei due corridori della Vini Fantini-Selle Italia ora però sembra destinato ad essere molto diverso. Questa mattina c’è stata l’audizione del veterano abruzzese presso la Procura Antidoping del Coni. Il colloquio è durato circa un’ora, forse il tempo necessario perché i procuratori spiegassero a Di Luca i vantaggi di una eventuale collaborazione. All’uscita dagli uffici federali, Di Luca ha parlato con i cronisti presenti ma non ha potuto rivelare molti dettagli: “Non posso dirvi che cosa ho detto. Se ho ammesso? Non lo posso dire. Il procuratore Vigna è stato molto professionale. In ogni caso, i tempi saranno lunghi”. Molto lunga rischia pure di essere la squalifica per Di Luca, visto che il vincitore del Giro 2007 è recidivo dopo la frequentazione del medico Santuccione, inibito, e la positività all’Epo del Giro 2009. Per il terzo caso rischia quindi da 8 a 12 anni di squalifica, e solo in caso di fattiva collaborazione potrebbe sperare in uno sconto importante, anche se avendo già 37 anni la sua carriera sembra essere in ogni caso ormai finita. Gli è stato chiesto se avesse qualcosa da dire ai suoi tifosi, ma la risposta è stata lapidaria quanto significativa: “Per ora no, ma chi è mio tifoso resterà mio tifoso, chi non lo era prima non lo sarà neanche adesso. Quindi non cambia più di tanto”. Il suo ex sponsor Valentino Sciotti ha invece scritto a Di Luca una lunga lettera aperta per invitarlo a collaborare pienamente con gli inquirenti e non mettere il team in una posizione difficilissima. Come si accennava, è diversa invece la situazione di Santambrogio, il cui caso potrebbe addirittura chiudersi con un esito di negatività, e quindi con l’assoluzione. Infatti il campione trovato positivo era stato testato una prima volta risultando negativo, mentre solo dopo una nuova analisi (successiva alla positività di Di Luca) era stata trovata l’Epo, ma in quantità infinitesima. Santambrogio ha chiesto le controanalisi sul campione B ma l’Uci prende tempo, perché in mancanza di una positività piena un ricorso in tribunale potrebbe finire con un esito favorevole al corridore.