Continuano gli Australian Open, continuano i risultati che non ti aspetti. Se ieri avevamo assistito all’eliminazione del campione in carica Novak Djokovic, la giornata del mercoledi a Melbourne ci regala una semifinale inattesa nel tabellone femminile: succede infatti che Agnieszka Radwanska elimini la testa di serie numero 2 e vincitrice delle ultime due edizioni del torneo, Victoria Azarenka; e che lo faccia dominando primo e terzo set, chiudendo in due ore () quasi senza soffrire la pausa nel momento centrale della partita, anzi ritrovando grande forza e concentrazione e superando una giocatrice con cui aveva un record di 3-15. Per la polacca, stabilmente tra le prime cinque del ranking da più di due anni, si tratta solo della terza semifinale Slam in carriera; le altre due a Wimbledon. “Sapevo di dover giocare il mio tennis migliore, contro di lei avevo perso tante volte”, ha detto la polacca dopo la partita. La semifinale però non si può considerare una passeggiata di salute: dall’altra parte aspetta Dominika Cibulkova, che tra le prime quattro di uno Slam ci era stata solo a Parigi quasi cinque anni fa ma qui a Melbourne ha trovato dieci giorni di grazia e si è concessa di battere in successione Stefanie Voegele (in ascesa), Carla Suarez Navarro (dominata), Maria Sharapova e infine, soprattutto, Simona Halep che dalla scorsa estate è la giocatrice più in forma del circuito. E’ finita in un’ora: un massacro. La slovacca ha raccontato, in estasi dopo l’incontro, di aver tratto ispirazione dalla vittoria di Wawrinka su Novak Djokovic: “Anche a me è successo in passato di perdere partite simili; tifavo per Stan, ma sul 4-4 nel quinto set ho chiesto al mio fidanzato di spegnere la tv. Non ce l’avrei fatta a scendere in campo avendo visto una sconfitta dello svizzero”. Solo che poi Wawrinka ha vinto, e finalmente anche la Cibulkova ha superato le sue debolezze mentali andando a prendersi una semifinale. Contro la Radwanska ha vinto una sola volta in sei precedenti: è successo lo scorso anno nella finale di Stanford, in uno dei tre incroci dell’anno. Dall’altra parte, come sappiamo, ci sono Eugenie Bouchard e Na Li: facile dire che la cinese ha strada spalancata verso il secondo Slam in carriera, il primo in Australia dopo due finali perse. Lo dicono anche i bilanci contro le altre tre semifinaliste: 1-0 con la Bouchard, 4-0 con la Cibulkova, 6-5 con la Radwanska. Tuttavia questo torneo ha già regalato parecchie sorprese: non ci stupiremmo più se dovessimo vedere, per esempio, una finale tra Bouchard e Cibulkova. Del resto, funziona così nel tennis femminile di oggi: Serena Wiliams a parte, non ci sono giocatrici in grado di dominare e cannibalizzare i tabelloni. Se poi sia un bene o un male, sceglietelo voi.
(Claudio Franceschini)