Giornata alla Gazzetta dello Sport ieri per Vincenzo Nibali. Il vincitore del Tour de France 2014 ha dunque concesso una lunga intervista al noto quotidiano sportivo al termine della stagione che lo ha fatto entrare nel ristretto club dei ciclisti capaci di vincere nella loro carriera sia il Tour, sia il Giro d’Italia (2013) sia la Vuelta (2010). Il capitano della Astana si proietta già nel futuro: del Giro 2015 lo ha colpito soprattutto la lunga cronometro di circa 60 km da Treviso a Valdobbiadene, ma non si vuole sbilanciare troppo sulla sua partecipazione. L’Astana infatti può contare anche su Fabio Aru che potrebbe essere il capitano nella Corsa Rosa, mentre Nibali ovviamente lo sarà al Tour. Ma questo non significa che lo Squalo non parteciperà al Giro: Mi piacerebbe tantissimo e verrei per vincerlo. Poi penserei al Tour. Io il Giro potrei farlo, e ne ho già accennato a Vinokourov. A fine novembre faremo il punto della situazione. Se correremo entrambi, bisognerebbe vedere la condizione di ognuno ed essere bravi a non litigare. Lavorare per lui non sarebbe un problema, se la corsa si mettesse in un certo modo. Nibali invece appare scettico sulla proposta di Oleg Tinkov di un milione di euro per i quattro big se parteciperanno a Giro, Tour e Vuelta nello stesso anno: Ognuna di queste corse ti resta nella testa e nelle gambe. Si dovrebbe cancellare tutto il resto, e poi la famiglia che fine fa?. Vincenzo infatti è legatissimo alla sua famiglia, tra l’altro ieri era proprio il giorno del secondo anniversario di matrimonio con la moglie Rachele. Più fattibile l’idea di provare almeno la doppietta Giro-Tour, che tra l’altro sarà il grande obiettivo di Alberto Contador per il 2015. Nibali, che pure considera lo spagnolo come il rivale più forte davanti a Chris Froome e Nairo Quintana, ricorda però che quando provò a farla nel 2011, le cose in Francia non andarono bene per Alberto. Il siciliano poi non usa mezzi termini sul doping: Chi tenta di fare così il furbo è un imbecille. Tema delicato in casa Astana, visto che la positività di entrambi i fratelli Iglinskiy mette a rischio la licenza World Tour della squadra kazaka. Se la vittoria al Tour gli ha tolto un po’ di tranquillità, anche in allenamento (devo scegliere sempre strade poco battute), in futuro Nibali vorrà provare a conquistare le classiche che ritiene a lui più congeniali e nelle quali nelle scorse stagioni ha già ben figurato, cioè la Milano-Sanremo, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia, con un sogno a cinque cerchi: I percorsi dei prossimi Mondiali non sono adatti a me, e allora penso molto all’Olimpiade di Rio 2016. Il tracciato dovrebbe essere abbastanza duro. Sì, alla medaglia olimpica ci penso tanto. Il suo futuro, anche a scadenza molto più breve, si annuncia comunque intenso: gli incontri con Napolitano e Renzi, possibili partecipazioni a Ballando con le Stelle e Porta a Porta, ma soprattutto mercoledì 22 ottobre la presentazione del Tour 2015 a Parigi e poi in Giappone per il Criterium di Saitama sabato 25. Poi un po’ di vacanze, ma è già stato definito che il primo ritiro verso la prossima stagione sarà a Montecatini Terme dal 24 al 28 novembre. Nel cassetto c’è pure una autobiografia con Enrico Brizzi e l’idea di aiutare il ciclismo giovanile, magari diventando sponsor della Mastromarco (la sua squadra da dilettante) e aiutando i giovani talenti della sua Sicilia. (Mauro Mantegazza)